COMPOSTI DI INTERCALAZIONE

 

 

Considerazioni generali

Il fenomeno dell’intercalazione sembra essere stato scoperto dai Cinesi intorno al 600-700 A.D. con la produzione di porcellane per intercalazione di cationi di metalli alcalini in minerali comuni come felspati e caolino. Infatti, l’origine della parola ‘caolino’ usata per descrivere l’argilla impiegata per ceramiche e refrattari deriva dal nome della montagna cinese 'Kao-Ling'.

L’inizio della moderna ricerca nell’area si può far coincidere con lo studio dell’inserimento di vapori di potassio nella grafite da parte K. Fredenhagen e G. Cadenbach nel 1926.

Da allora, le reazioni di intercalazione hanno sempre affascinato i chimici, che hanno svolto una gran numero di ricerche sulla sintesi, reattività e caratterizzazione dei composti inorganici di intercalazione, una linea di attività molto dinamica e in grande espansione al giorno d’oggi.

L’uso corrente del termine intercalazione per i chimici è riferito alla descrizione del processo di inserzione (reversibile) come ospiti mobili (G = guest) di specie (atomi, molecole, ioni) in un reticolo cristallino (H = host) che contiene un sistema interconnesso di siti reticolari vuoti () di opportune dimensioni. La reazione può essere generalizzata secondo l’equazione:

xG + x [H] Û Gx[H]

 

Le reazioni di intercalazione sono in genere reversibili e avvengono a temperatura ambiente, senza richiedere cioè le spesso elevate temperature necessarie per sintesi di stato solido. Hanno le caratteristiche di processi topochimici, poichè il reticolo ospitante (H) mantiene formalmente la sua integrità nel corso del processo diretto e inverso.

I reticoli che possiedono le caratteristiche per dare composti di intercalazione possono essere 3D, 2D e 1D, nonché possono essere aggregati molecolari a dimensione zero (0D), come illustrato in Figura.

 

Lo studio delle reazioni e dei prodotti di intercalazione coinvolge molti aspetti della chimica organica, della chimica inorganica e della chimica fisica: dal design e sintesi di un potenziale ospite (G) organometallico, all’analisi dettagliata della struttura elettronica e delle proprietà dei prodotti risultanti. Un insieme di tecniche fisiche moderne può contribuire ad elucidare struttura, legame e dinamica delle specie ospiti, come diffrazione di raggi X e neutroni, EXAFS, spettroscopia IR, NMR in solido, metodi elettrochimici, spettroscopie elettroniche, misure magnetiche, misure di trasporto elettronico, spettroscopie di superficie e microscopie come STM e AFM.

Ci occuperemo principalmente di reticoli bidimensionali che rappresentano di gran lunga la classe più importante (insieme alle zeoliti, che vedremo in seguito).

L’interesse per i composti di intercalazione sta nel fatto che questi sistemi possono essere in qualche misura controllati e trasformati e la struttura modificata può esibire una varietà di variazioni geometriche, chimiche ed elettroniche che li rende potenzialmente utili per varie applicazioni.Un processo prototipico che illustra un meccanismo di intercalazione è quello riguardante la reazione del litio con la struttura lamellare del disolfuro di titanio, TiS2 (Figura).

Nel corso della reazione il litio metallico riduce gli strati di TiS2 e i cationi Li+ che si formano si inseriscono nei siti vuoti tra i diversi strati, a compensare la carica negativa dello strato, conseguente al trasferimento elettronico.

 

Il processo (Figura) è quindi:

Li + TiS2 Û Li+ + e- + TiS2 Û Li+ [TiS2]-

 

 

La Tabella riporta un ampio elenco di strutture lamellari che danno composti di intercalalazione.

 

Strutture lamellari che mostrano reazioni di intercalazione

Tipi strutturali con esempi 

Carica strato

Elementi

Grafite  neutro
Fosforo nero  neutro

Calcogenuri metallici

MX2 (M = Ti, Zr, Hf, V, Nb, Ta, Mo, W; X = S, Se) neutro
(MS)1+x (TS2)2 (0< x <1)(M = Sn, Pb; T = Ti, Nb, Ta)  neutro
MPX3 (M = Mg,V, Mn, Fe, Co, Ni, Zn, Cd, In; X = S, Se) neutro
AMS2 (A = Gruppo IA; M = Ti, V, Cr, Mn, Fe, Co, Ni) neutro

Ossidi e osso-alogenuri metallici

MxOy (MoO3, Mo18O52, V2O5, LiNbO2, LixV3O8) neutro
MOXO4 (M = Ti, V, Cr, Fe; X = P, As) neutro
Bi2Sr2CaCu2Oy  

neutro

MOX (M= Ti, V, Cr, Fe; X = Cl, Br), LnOCl (Ln = Yb, Er, Tm) neutro
Niobati (K[Ca2Nan-3NbnO3n+1]; 3< n <7) negativo
Titanati (K2Ti4O9, KTiNbO5) negativo

Alogenuri metallici

a-RuCl3

neutro

b-ZrNCl neutro

Ossidi metallici idrati

Miche di U AzUO2XO4.mH2O (A = H, Na; X = P, As, V) 

negativo

Taranakite { [(A+)3+x(H2O)y[Al5(PO4)2+x(HPO4)6-x](3+x)-} negativo

Fosfati, fosfonati e solfati metallici

M(HPO4)2 (M Ti, Zr, Ce, Sn), Zr(ROPO3)2 (R = H, Ph, Me) negativo
HFe(SO4)2.4H2O negativo

Silicati e argille (minerali)

Caoliniti [Al4Si4O10(OH)8] neutro
Pirofillite [Al2Si4O10(OH)2] neutro
Ectorite { Na0.6[Li0.6Mg5.4]Si8O20(OH,F)4} negativo
Montmorillonite { Ca0.35[Mg0.7Al 3.3]Si8O20(OH)4} negativo

Doppi idrossidi

[M2+1-x M3+x (OH)2][An-]x/n zH2O; M2+ Mg, Zn; M3+ Al, Fe positivo

Composti di coordinazione

Ni(CN)2 neutro

Siliciuri

CaSi2 negativo

 

 

In generale, tutti i composti di intercalazione bidimensionali sono caratterizzati da forti legami intra-strato e deboli interazioni inter-strato. Gli strati possono essere neutri o carichi elettricamente. Nei primi il legame inter-strato è di solito di tipo di van der Waals mentre nel secondo agiscono forze elettrostatiche.

Le strutture lamellari e i loro intercalati mostrano tutto lo spettro di proprietà dei materiali solidi e possono essere isolanti (come le argille), semiconduttori o semimetalli (come la grafite e i dicalcogenuri), metalli (come alcuni dicalcogenuri) e anche superconduttori ad alta temperatura (alcuni ossidi e solfuri).

 

Il meccanismo di intercalazione

 

Dato che l'inserzione di una molecola ospite in un reticolo è una reazione eterogenea la cinetica non è particolarmente veloce. Le reazioni di intercalazione comportano la rottura di legami tra gli strati del reticolo con formazione di nuovi legami. Quindi reticoli dove gli strati sono legati più fortemente reagiscono meno. Ad esempio i disolfuri MS2 tendono a dare composti di intercalazione in condizioni più blande dei corrispondenti diseleniuri, MSe2, e praticamente si conoscono solo due esempi di intercalazione in ditellururi, MTe2. Ciò è stato attribuito all'aumento della forza del legame covalente tra strati nella serie S, Se, Te.

Il costo energetico della rottura dei legami inter-strato, per penetrare nelle regioni dette gaps di van deer Waals, viene minimizzato dal fenomeno noto come staging. Questo si riferisce al fatto che che si verificano situazioni in cui certe regioni interstrato sono totalmente vuote mentre altre sono parzialmente o completamente occupate. Si hanno cioè alternanze di strati occupati e vuoti.

L’ordine dello stage è dato dal numero di strati che si interpongono tra gli strati successivi parzialmente o totalmente occupati (Figura).

 

Nelle reazioni tra reticolo e specie ospiti si osservano due situazioni limite del fenomeno di staging.

Da un lato, l'intercalazione del potassio nella grafite: gli intercalati si possono preparare con specifiche stechiometrie, ciascuna associata con uno specifico numero d’ordine di stage. In C8K (color bronzo), l'intercalato a massima concentrazione di K, che si forma direttamente dalla reazione della grafite con vapori di potassio a 300 °C, gli ioni potassio sono presenti tra tutti gli strati come mostrato in Figura.

Gli altri intercalati, ottenuti per riscaldamento a ca. 360 °C sotto pressione ridotta, hanno stechiometria C24K, C36K, C48K e C60K. 

Una vista dell’impaccamento lungo l’asse c in C8K è mostrata in Figura; nelle altre specie della famiglia C12nK vi sono meno ioni potassio negli strati cationici (manca lo ione potassio centrale della Figura, a dare maglie honeycomb).

In C24K piuttosto che rimuovere una parte degli ioni potassio da tutti gli strati in modo uniforme, alcuni strati di potassio vengono completamente rimossi, insieme a un terzo degli ioni K+ di ogni strato (come abbiamo detto). Gli ioni potassio sono disordinati all'interno dello strato, ma bisogna dire che per questa specie vi sono ancora aspetti strutturali irrisolti. 

I composti C36K, C48K e C60K hanno uno strato di ioni potassio ogni 3, 4 e 5 strati di grafite, rispettivamente. Il fenomeno è mostrato chiaramente da misure di diffrazione ai raggi X ed è analogo a quanto osservato in molti composti di intercalazione.

La seconda situazione limite è esemplificata dal comportamento di LixTiS2 (0 ≤ x ≤ 1), in cui si forma una sola fase a stage di primo ordine, per qualunque valore di x.

La maggior parte dei composti di intercalazione ha un comportamento, in merito al fenomeno di staging, intermedio tra i due estremi rappresentati dagli intercalati di grafite e da LixTiS2.

In merito all’origine dello staging sono state avanzate ipotesi sia di tipo strutturale che elettronico. Il modello più semplice riconduce il fenomeno al fatto che si perde minor energia reticolare nel concentrare le molecole o ioni ospiti in un numero limitato di strati.

Benchè molto studiati, i processi di intercalazione presentano ancora molti aspetti oscuri sia dal punto di vista cinetico che termodinamico. Le reazioni in genere sembrano aver inizio presso difetti sulla superficie del reticolo.

Esistono numerosi studi sulla cinetica di intercalazione. 

Ad esempio, la litiazione chimica di TaS2 con LiBun sembra procedere con la formazione di tre fasi omogenee distinte, differenti per contenuto di litio. 

I dati cinetici globalmente forniscono un modello cinetico che coinvolge la formazione di contorni cilindrici di fase che si muovono verso il centro del cristallo (Figura).

 

 

 

 

Sintesi di composti di intercalazione

 

Vi un ampio spettro di strategie di sintesi utilizzate con successo per intercalare diverse specie in reticoli inorganici. I prodotti delle reazioni di intercalazione, come molti altri prodotti nella chimica dello stato solido, sono insolubili, e non possono quindi essere purificati o separati con le consuete tecniche di soluzione, come recristallizzazione, cromatografia, etc. E’ quindi fondamentale nel pianificare una strategia di sintesi che le reazioni siano pulite e i prodotti privi di impurezze.

Reazione diretta. Il metodo più semplice e più usato per preparare grandi quantità di composti di intercalazione è la reazione diretta tra l'ospite e il reticolo. Un esempio è il seguente:

yLiBun + MXn LiyMXn + y/2 C8H18

La reazione avviene utilizzando esano come solvente per il n-butillitio (LiBun), il più utilizzato agente per l’intercalazione del litio, e sospendendo il composto cristallino MXn nella soluzione per minuti o giorni a seconda della velocità del processo.

Un altro esempio è la reazione che produce LixV2O5 (0 £ x £ 1):

V2O5 + x LiI → LixV2O5 + x/2 I2

Intercalazione diretta di composti organici o organometallici può avvenire in condizioni anidre per reazione termica a 200 °C. Per reazioni di questo tipo si sono osservate espansioni reticolari sino a circa 56 Å.

Una serie di reazioni dirette è riportata in Tabella.

Composti di intercalazione per reazione diretta

Reagenti   Prodotti Condizioni
0.5 C5H5N + TaS2 TaS2(C5H5N)0.5 50 micron, 200 °C, 1 d
0.25 [Co(Cp)2] + VSe2 VSe2[Co(Cp)2]0.25 130 °C, 3 d
K + C(grafite) C8K 200 °C
OsF6 + C(grafite) C8(OsF6) 20 °C
Na(naftaluro) + TiS2 NaTiS2 naftalene, 20 °C
LiBun + V6O13 LixV6O13 esano, 20 °C
HCl/Zn + WO3 HxWO3 H2O, 25 °C

 

 

Scambio ionico. Una volta che il composto di intercalazione si è formato è possibile sostituire i gruppi intercalati mediante reazioni di scambio, che vengono condotte per immersione in una soluzione concentrata contenente un altro potenziale ospite. Per esempio, lo scambio ionico di Li+ al posto di Na+ in TiS2:

NaxTiS2 + LiPF6 → LiyTiS2 + NaPF6

Alcuni esempi di reazioni di scambio sono riportate in Tabella.

 

Composti di intercalazione preparati per scambio ionico

Reagenti    Prodotti Condiz.
NaxTiS2 + LiPF6 LiyTiS2 diossolano 25 °C
Na0.5(H2O)yMoO3 + 0.25Mg2+ Mg0.25(H2O)yMoO3 H2O,1M in Mg2+  
K[Al2(OH)2(Si3AlO10)]- + Na+ Na(smec) H2O,1M in Na+  
Na0.33(H2O)0.66TaS2 + [Co(Cp)2]+I- TaS2{Co(Cp)2}0.2 MeOH 25 °C
Na0.33(H2O)0.66TaS2 + [Mo(Cp)2]+I-   TaS2{Mo(Cp)2}0.15 MeOH 25 °C

 

Le reazioni di scambio sono guidate dal grande eccesso dello ione sostituente. Una strategia utile può essere quella di intercalare un catione più piccolo in un primo stadio, per poi sostituirlo per scambio con uno più grande.

Metodi di elettrointercalazione. Si tratta di reazioni effettuate per via elettrochimica. Il reticolo ospite serve come catodo di una cella elettrochimica. Alcuni vantaggi dei metodi elettrolitici rispetto a tecniche più convenzionali sono la semplicità. facilità di controllo della stechiometria, velocità delle reazioni a temperatura ambiente, possibilità di condurre misure termodinamiche dettagliate.

La formazione di CuxTiS2 (xmax = 0.9) è stata studiata usando l’elettrolita aprotico CH3CN/CuCl. La curva corrente/voltaggio della cella (Figura) indica due regioni non stechiometriche, 0 £ x £ 0.5 e 0.7 £ x £ 0.9.

dx Cu + CuxTiS2 → Cu(x+dx)TiS2

La EMF della cella fornisce una misura diretta dell’energia libera della reazione di cella per una certa stechiometria. Questi metodi non sono adatti, però, per la preparazione massiva di campioni, per intercalare reticoli isolanti o per inserire specie ospiti neutre.