ZEOLITI  E CLATHRASILS

 

Introduzione

Le zeoliti sono dei materiali speciali. Esse formano una classe affascinante di minerali microporosi. Vengono largamente utilizzate in applicazioni di scambio ionico, hanno proprietà uniche come assorbenti e setacci molecolari e giocano un ruolo dominante in catalisi eterogenea.

Le proprietà delle zeoliti derivano direttamente dalle caratteristiche particolari delle loro strutture cristalline, e la chimica dello stato solido conosce pochi altri esempi in cui la relazione tra struttura e proprietà macroscopiche può essere osservata così direttamente. Gli interessi sia teorici che applicativi per le zeoliti sono in continua crescita. Ciò riflette l’espansione delle procedure sintetiche di nuove specie e gli ulteriori sviluppi negli utilizzi commerciali. Una più approfondita conoscenza della chimica delle zeoliti offre la possibilità di un più diretto controllo delle sintesi e di una migliore capacità previsionale nella selezione in vista di specifiche applicazioni.

Per molti anni le zeoliti sono state utilizzate come scambiatori cationici per addolcire l’acqua (e sono tuttora utilizzate nei detergenti per questo scopo al posto dei fosfati, eliminati per via dei problemi ambientali che essi causavano). Esistono in natura almeno 40 forme di zeoliti ma il loro numero è stato di molto aumentato per via sintetica.

Il nome zeolite fu coniato nel 1756 dal mineralogista svedese A. F. Cronstedt che osservò che questi minerali (in particolare la stilbite) quando riscaldati emettevano bolle per via del rilascio di acqua interstiziale. Da questo il nome zeo lithos da ‘bollire’ e ‘pietra’ in greco.

 

 Conviene ribadire qui la classificazione, già accennata, dei silicati a framework (tectosilicati), seguendo i suggerimenti del seguente articolo: 

F. Liebau.  Zeolites and clathrasils—Two distinct classes of framework silicates. Zeolites, 1983, 3, 191–193.

"Framework silicates are divided into three classes according to the size of the cavities in the tetrahedral framework and the free diameter of the windows between these cavities. (i) Pyknolites with interstices just large enough to house monatomic ions and single H2O molecules. (ii) Clathrasils with larger polyhedral cavities but windows too small to let the encaged polyatomic ions and/or molecules pass. (iii) Zeolites containing tunnels or larger polyhedral cavities interconnected by windows large enough to allow ready diffusion of the polyatomic guest species through the crystal. With regard to the replacement of Si by other tetrahedral cations the framework silicates are treated as solid solutions assigning the Si-free and the pure-Si end members to the same class as the mixed crystals."

Occorre precisare che esiste una ulteriore distinzione, che viene però spesso disattesa. I materiali zeolitici (tectosilicati porosi) che presentano finestre troppo piccole per consentire il passaggio/scambio di molecole o ioni poliatomici si dovrebbero distinguere in Clathrasils se basati esclusivamente su unità SiO4 e Clathralites se si tratta di alluminosilicati. 

 Si veda anche: a) Handbook of Zeolite Science and Technology, a cura di  Scott M. Auerbach, Kathleen A. Carrado,Prabir K. Dutta.Taylor & Francis, 2003.   

b) John B. Higgins, Silica zeolites and clathrasils Reviews in Mineralogy and Geochemistry, January 1994, v. 29, p. 507-543,

 

 

Struttura e composizione

 

Le zeoliti rappresentano una particolare classe di minerali colllegati ai feldspati e feldspatoidi. Sono dei tectoalluminosilicati e hanno strutture cristalline costruite da tetraedri TO4 (T = specie tetraedrica, Si, Al, etc.), i cui atomi di ossigeno sono scambiati con tetraedri adiacenti (vedi Figura).

 

    Le zeoliti, per definizione, si distinguono per avere strutture più aperte, in grado di poter assorbide e disassorbire reversibilmente molecole d’acqua o molecole più grandi, e che contengono grandi cationi non legati al network che possono essere facilmente scambiati.

La formula generale delle zeoliti è:

Mx/n[(AlO2)x(SiO2)y].mH2O

 

dove i cationi M, di valenza n, neutralizzano le cariche negative sul reticolo di allumosilicato e rappresentano i “cationi scambiabili” della zeolite.

I mattoni costituenti le zeoliti sono unità tetraedriche [SiO4]4- e [AlO4]5- legate insieme dalla condivisione di un vertice per ogni coppia di tetraedri, a formare dei ponti di ossigeno non-lineari. Una unità di base composta da due tetraedri uniti tra loro, è mostrata in Figura.

I tetraedri SiO4 sono elettricamente neutri quando legati tra loro in un reticolo tridimensionale come il quarzo. La sostituzione di Si(IV) con Al(III) nella struttura provoca uno squilibrio di carica e, per conservare la elettroneutralità, ogni tetraedro AlO4 deve essere controbilanciato da una carica positiva. La carica proviene da cationi legati in modo elettrostatico alla zeolite.

Il fatto che le zeoliti siano cristalline, con una microporosità che è una intrinseca caratteristica della struttura cristallina, le differenzia da molti altri materiali microporosi come i setacci molecolari di carbone, il gel di silice o certe argille colonnari. 

La struttura zeolitica può essere visualizzata come un’insieme di tetraedri SiO4 e AlO4 (unità TO4) detti P.B.U. (primary building units) che si legano tra di loro, secondo forme geometriche semplici, per costituire un numero abbastanza ristretto di unità complesse (catene, anelli, gabbie) di bassa energia potenziale, che Meier (1968) definì S.B.U. (secondary building units). Dall’unione di diverse S.B.U. si forma l’intera struttura del minerale, che presenterà spazi vuoti sia all’interno delle singole S.B.U. sia al raccordo di esse in più ampie impalcature.

I tetraedri TO4 formano anelli: unità molto comuni nelle zeoliti sono cicli a 4, a 5 e a 6 membri. Le configurazioni che può adottare un anello a 4 membri illustrano la flessibilità dei tetraedri come building blocks strutturali (Figura). 

Gli apici dei quattro tetraedri TO4 possono puntare in su (U, up) o in giù (D, down), generando tipi diversi di catene. Tutti questi modi di connessione si osservano nelle strutture zeolitiche.

In genere i tetraedri uniti in questo modo sono rappresentati disegnando solo le linee congiungenti i centri di tetraedri adiacenti (Si-Si, Si-Al etc.). In questo modo la rappresentazione della struttura si semplifica, ma va sempre ricordato che i legami Al-O-Si etc. non sono lineari (vedi anello esagonale in Figura).

 

La struttura di molte zeoliti è basata sull’ unità di 24 tetraedri di Si o Al uniti insieme, l’unità sodalitica (gabbia b), illustrata in Figura.

Si possono riconoscere anelli a sei e a quattro tetraedri uniti tra loro a formare un ottaedro troncato. Questa, come abbiamo visto, è l’unità base della sodalite. Molte delle zeoliti più comuni sono basate sull’unità sodalitica (Figura). Si noti che nella sodalite la ‘cavità interna’ definita dalle otto unità sodalitiche è anch'essa una unità sodalitica. 

Come sappiamo, infatti, l’ottaedro troncato è uno dei poliedri che riempiono completamente lo spazio. La struttura risultante è altamente simmetrica e contiene canali che viaggiano paralleli ai tre assi del sistema cubico.

La Figura sopra mostra oltre alla sodalite, una zeolite sintetica, la zeolite-A o LTA. Questa è correlata alla struttura della sodalite, ma con le unità sodalitiche di base unite mediante ponti ad ossigeno tra gli anelli a 4 membri. In questo modo si forma un nuovo reticolo di cavità più grandi connesse tra loro. La formula della zeolite-A è Na12[(SiO2)12(AlO2)12].27 H2O. Il rapporto Si/Al è quindi 1:1 e gli atomi dei due elementi si alternano regolarmente nel reticolo.

La struttura della faujasite (FAU), un minerale, è mostrata nella stessa Figura. Le unità sodalitiche sono legate da ponti a ossigeno tra quattro degli otto anelli a 6 membri, in arrangiamento tetraedrico, formando prismi esagonali. Le zeoliti sintetiche X e Y hanno lo stesso framework, ma nella zeolite X il rapporto Si/Al è tra 1 e 1.5 mentre nella zeolite Y è tra 1.5 e 3. Queste zeoliti sono caratterizzate dalla comparsa di una supercavità a cui si accede tramite finestre che sono anelli a 12 membri. Il framework emt (Figura precedente) è una variante esagonale della FAU, presente nella zeolite EMC-2.

Come detto la zeolite-A ha un rapporto Si/Al unitario. In alcune zeoliti questo rapporto può essere molto alto. La ZK-4, con la stessa struttura della zeolite-A, ha un rapporto Si/Al di 2.5. 

Molte delle zeoliti sintetizzate in anni recenti per scopi catalitici sono altamente silicee. La ZSM-5 (zeolite Socony-Mobil 5) può avere un rapporto Si/Al tra 20 e ∞ (cioè SiO2 pura). 

Chiaramente, la variazione del rapporto Si/Al comporta anche una variazione del contenuto di cationi nel reticolo. Un più basso numero di atomi di Al significa un minor numero di cationi scambiabili. Le zeoliti ad alto contenuto di Si sono maggiormente idrofobiche e hanno una maggiore affinità per gli idrocarburi.

Alcune strutture zeolitiche contenenti anelli a 5 membri di tetraedri sono mostrate in Figura.

Un elenco abbastanza ampio di zeoliti è riportato in Tabella.

 

Caratteristiche di alcune zeoliti

Codice

Esempi

Rapporto Si:(T-Si)

Occ.a

Gr.Spaz. maxb

FDc

NTd

Porie

ABW

Li-A(BW), Cs[SiAlO4]

1.0

S

Imam

19.0

8

  3.4x3.8*

AFI

AlPO4-5

1.0

S

P6/mcc

17.3

24

12  7.3*

AFS

MAPSO-46

1.0

S

P63/mcm

13.7

56

12 6.3*↔8 4.0x 4.0**

ANA

analcime, leucite, pollucite, viseite, wairakite, Na-B AlPO4-24, Cs2[FeSi5O12]

2.0

NS

Ia-3d

18.6

48

8 distorti

bea

beta, NU-2

10.0

S

P4122

15.5

64

12 7.3x6.0***

CAN

cancrinite, tiptopite, ECR-5

1.0

NS

P63/mmc

16.7

12

12 5.9*

CHA

chabazite, Linde D, Linde R, ZK-14, SAPO-34, MeAPO-47

2.0

S

R-3m

14.6

36

8 3.8x3.8*

EDI

edingtonite, K-F, Linde F

l.5

NS

P-421m

16.6

10

8 2.8x3.8**↔8 variabile

emt

ZSM-20

4.5

S

P63/rnmc

12.7

192

{12 7.6 ↔
12 7.6x5.7}***

ERI

erionite, Linde T, AlPO4-17

3.0

NS

P63/mmc

15.6

36

8 3.6x5.1***

FAU

faujasite, Linde X e Y, LZ-210, SAPO-37

2.5

NS

Fd-3m

12.7

192

12 7.4***

FER

Fereierite,Sr-D, FU-9, ZSM-35, ISI-6

5.0

NS

Immm

17.7

36

10 4.2x5.4*↔8 3.5 x4.8*

HEU

heulandite, clinoptilolite, LZ-219

3.5

NS

C2/m

17.0

36

8 2.6x 4.7*↔ {10 3.0x7.6*+ 8 3.3x4.6*}

KFI

ZK-5. Ba-P. Ba-Q

2.0

S

Im-3m

14.7

96

8 3.9***| 3.9***

LTA

Linde A, ZK-4, N-A, alfa, ZK-2l, ZK-22, SAPO-42

1.0

S

Pm-3m

12.0

24

8 4.1***

LTL

Linde L, K(Ba)-G(L), ECR-3, perlialite

3.0

NS

P6/mmm

16.4

36

12 7.1*

MAZ

mazzite, omega, ZSM-4

3.0

NS

P63/mmc

16.1

36

12 7.4*↔ 8 3.4x5.6*

MEL

ZSM-11

>30.0

S

I-4m2

17.7

96

10 5.3x5.4***

MFI

ZSM-5, silicalite, AMS-1b, NU-4

>15.0

S

Pnma

17.9

96

{10 5.3x5.6↔
10 5.1x5.5}***

MOR

mordenite, ptilolite, Zeolon, Na-D

5.0

NS

Cmcm

17.2

48

12 6.7x7.0*↔
8 2.6x5.7*

MTN

ZSM-39, Dodecasil-3C

S

Fd-3m

18.7

136

6

MTW

ZSM-12, CZH-5, NU-13

>40.0

S

C2/m

19.4

28

12 5.5x5.9*

NAT

natrolite, mesolite, scolecite

1.5

NS

I41/amd

17.8

40

8 2.6x3.9*↔
8 variabile*

OFF

offretite, TMA-O, Linde T

3.5

NS

P-6m2

15.5

18

12 6.7**↔
8 3.6x4.9**

RHO

rho, pahasapaite

3.0

NS

Im-3m

14.3

48

8 3.6***|3.6***

SOD

sodalite, ultramarina, nosean, tugtupite, AlPO4-20

1.0

NS

Im-3m

17.2

12

6

TON

Theta-1, Nu-10, KZ-2, ISI-1, ZSM-22

>30.0

S

Cmcm

19.7

24

10 4.4x5.5*

VFI

VPI-5, AlPO4, AlPO4-54, MCM-9

1.0

S

P63/mcm

14.2

36

18 11.2*

a Occ. (Occurrence), N= minerale naturale, S= sintetica, NS= entrambi.
b Massima simmetria per il framework.
c FD densita' del network in atomi T per 1000  Å3 
d Numero di atomi T nella cella elementare.
e

Nomenclatura di Meier & Olson: in grassetto il numero di T nell'anello, diametri in Å il numero 

di asterischi   indica la dimensionalita' per piu' canali i simboli ↔ e | indicano se sono interconnessi o no.

 

La classificazione è quella della più importante guida sulle zeoliti "Atlas of Zeolite Structure Type" di W.M. Meier & D.H. Olson.

L'"Atlas of Zeolite Structure Type"

E' lo strumento fondamentale per i ricercatori che operano nel campo delle zeoliti e materiali zeolitici. La prima edizione risale al 1978, autori W.M. Meier & D.H. Olsen, e fu pubblicata dalla Structure Commission of the International Zeolite Association. Una versione antesignana era già comparsa nel 1970 e riportava 27 strutture zeolitiche, note a quel tempo.  L'opera è soggetta a periodico aggiornamento. Il numero di specie zeolitiche riportate nelle edizioni successive è stato:  38 (1978), 64 (1988), 85 (1992), 98 (1996), 133 (2001) e 176 (2007). A luglio 2013 risultano elencate 213 topologie distinte sull'Atlas. Nel 2001 su raccomandazione della IUPAC si è passati dal titolo Atlas of Zeolite Structure Type a Atlas of Zeolite Framework Type.

Una versione relativamente recente può essere consultata accedendo al file .pdf (circa 46 MB) su internet:  

Atlas of Zeolite  Framework Types (Sixth Edition), Christian Baerlocher, Lynne B. McCusker and David H. Olson, Copyright © 2007 Elsevier B.V. All rights reserved.

Si può anche consultare una versione dinamica sul sito: 

www.iza-strutture.org/databases/

 

 

 

Alcune features notevoli dell'Atlas, tra le tante:

1) Il numero di tipi distinti di framework zeolitici è 176 (nel 2007), descritti e illustrati individualmente.

2) Si e' unificata la classificazione dei framework usando simboli a 3 lettere maiuscole.

3) Analisi della Framework Density (FD). Un criterio semplice per distinguere le zeoliti e i materiali zeolitici dai tectosilicati più densi è basato sulla FD che esprime il numero dei nodi tetraedrici (TO4) per 1000 Å3. La distribuzione di questi valori per frameworks porosi o densi mostra un gap netto tra i materiali zeolitici e i networks densi tetraedrici. Il valore massimo di FD per una zeolite è nel range 19-21 atomi T per 1000 Å3 a seconda del circuito minimo presente. Invece il valor minimo per strutture più dense è nel range 20-22. La linea di demarcazione è posta a 21. Sono riportate anche le Topological Densities (TD).

4) Uso di indicatori topologici per classificare univocamente i tipi di framework quali i Vertex Symbols (VS), le coordination sequences (CS) e la densità topologica.  Abbiamo già introdotto questi concetti in precedenza. Vedi: M. O’Keefe and S.T. Hyde, Zeolites 19, 370 (1997).

5) Sono descritte anche le S.B.U. e riportate le informazioni sulle dimensioni dei canali.

 

Oltre alle zeoliti convenzionali, diverse nuove classi di materiali zeolitici sono stati preparati come gli AlPO (alluminofosfati), i SAPO (alluminofosfati Si sostituiti) etc.
Il reticolo Si-O-Al nelle zeoliti è relativamente rigido; i cationi non fanno parte integrante della struttura e sono spesso chiamati cationi intercambiabili. Sono relativamente mobili e possono essere sostituiti da altri cationi. La presenza e posizione dei cationi nella zeolite è importante per varie ragioni. Le sezioni degli anelli e dei canali nella zeolite possono venire modificate cambiando la carica (e quindi il numero) dei cationi.
Questo ha una grande importanza per il tipo di molecole che possono venire assorbite nella zeolite. Una variazione nella occupazione dei siti da parte dei cationi porta anche a cambiare le proprietà catalitiche del sistema. Per questa ragione è diventato molto importante determinare la posizione dei cationi all'interno della zeolite.