STRUTTURE DI ALCUNE CLASSI
IMPORTANTI DI MATERIALI
Esamineremo ora
le caratteristiche strutturali di alcune importanti classi di sostanze.
Si tratta necessariamente di una selezione limitata di argomenti, che
includono: le leghe e i composti intermetallici,
le fasi di Zintl, i polimorfi della silice e i silicati, le recenti
forme allotropiche del carbonio, cioè i fullereni, tubi di carbonio, i
grafeni e altre specie ad
essi collegate.
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Leghe e composti intermetallici
Le
strutture metalliche.
Più di due terzi degli elementi sono metallici ed hanno strutture
cristalline che ricadono in una delle tre classi seguenti: a)
cubico a
facce centrate (fcc),
Oh5(Fm3m), b) esagonale
compatto (hcp), D6h4(P63/mmc),
o c) cubico a corpo centrato (bcc),
Oh9(Im3m).
Le strutture delle forme stabili a temperatura
ambiente sono indicate in Tabella. Molte altre forme polimorfe, però,
sono osservate al variare di temperatura
e pressione.
Alcuni metalli
presentano strutture alquanto distorte dei tre tipi indicati. Esistono
però anche metalli che presentano in condizioni normali strutture
diverse: Ga, Sn, Bi, Po, Mn, Pa, U, Np, Pu.
Ciascuna di queste strutture ha una sua peculiarità.
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Il caso
dello stagno è molto interessante.
La struttura tipo diamante dell’α-stagno è stabile a
pressione ambiente solo fino a 13 °C; sopra i 13 °C si trasforma nella
forma β-stagno (stagno bianco) (Figura).La transizione α-Sn
→ β-Sn
si può verificare anche sotto i 13 °C per effetto
della pressione.
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Anche il silicio
e il germanio adottano la struttura del β-Sn ad alte pressioni
(circa sopra 1.2 GPa). La trasformazione comporta una alta crescita
della densità (per Sn +21%). La struttura del β-Sn si forma da
quella α-Sn attraverso una drastica compressione nella direzione di
uno dei lati di cella (Figura). In questo modo due atomi prima lontani
nella direzione di compressione diventano primi vicini di un atomo;
insieme ai quattro atomi già adiacenti in α-Sn realizzano un
numero di coordinazione di sei. Il tetraedro regolare presente in α-Sn
viene appiattito (con distanze Sn-Sn di 3.02 Å): i due atomi sopra e
sotto il piano sono a distanza di 3.18 Å. Queste distanze sono più
lunghe che in α-Sn (2.81 Å). Benchè il β-Sn si formi da
α-Sn per azione della pressione e presenti una densità maggiore, la
trasformazione porta ad un aumento delle distanze interatomiche.
Generalmente per
trasformazioni causate dalla pressione valgono le seguenti regole:
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Regola pressione-coordinazione
di A.
Neuhaus:
Al crescere della pressione si ha un aumento del numero
di coordinazione.
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Paradosso pressione-distanza
di W.
Kleber:
Quando la pressione aumenta aumentano anche le distanze
interatomiche.
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In realtà la
prima regola consente di interpretare il paradosso (apparente) perchè,
come sappiamo, all’aumento del numero di
coordinazione cresce la distanza media tra atomi. Ci sono altri
esempi in cui queste regole sono osservate. Sotto pressione alcuni
composti con la struttura della sfalerite, come AlSb e GaSb, si
trasformano in modificazioni corrispondenti alla struttura β-Sn.
Altre strutture, come InAs, CdS, e CdSe, adottano la struttura tipo NaCl
se compresse, raggiungendo la coordinazione 6. Citiamo infine la
trasformazione grafite (c.n. 3, distanza
C-C 1.415 Å, densità 2.26 g cm-3) ―
pressione → diamante (c.n. 4,
C-C 1.54 Å, 3.51 g cm-3).
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Leghe ordinate e
disordinate
I principi geometrici dell’impacchettamento di sfere rigide non si
applicano solo ai metalli puri, ma anche
quando vengono combinati atomi simili, specialmente nell’ambito della
grande famiglia dei composti
intermetallici.
Metalli diversi
possono spesso essere mescolati tra loro allo stato fuso; essi formano
cioè soluzioni omogenee. Si ottiene una soluzione
solida per raffreddamento rapido del liquido; nella lega
disordinata così ottenuta gli atomi sono distribuiti in modo casuale.
Un raffreddamento lento può portare talvolta a soluzioni solide, ma è
più comune che si verifichi una segregazione, in uno dei seguenti modi:
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1.
I
metalli cristallizzano separatamente (completa
segregazione).
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2.
Cristallizano
due tipi di soluzioni solide, del metallo 1 nel metallo 2 e
viceversa (miscibilità limitata).
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3.
Cristallizza
una lega di composizione definita:
la sua composizione può essere
diversa da quella del liquido (si forma un composto
intermetallico). La composizione del liquido cambia durante il
processo di cristallizzazione e possono cristallizzare altri composti
intermetallici di diversa composizione. Il diagramma di fase mostra
quali sono le possibilità.
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La tendenza a dare soluzioni solide dipende
essenzialmente da due fattori, cioè la relazione
chimica tra i due metalli e i raggi
relativi tra i loro atomi.
Due metalli chimicamente simili con atomi di
dimensioni vicine formano leghe disordinate. Ad esempio Ag e Au,
che cristallizzano entrambi nell’impacchettamento cubico compatto,
hanno atomi di raggio simile (1.444 e 1.442 Å, rispettivamente). Essi
formano soluzioni solide di composizione arbitraria, con distribuzione
statistica dei due tipi di atomi (indistinguibili strutturalmente).
Metalli simili formano soluzioni solide se i raggi non differiscono di
più del 15% circa (come Mo/W, K/Rb, K/Cs, ma non Na/Cs).
Se i metalli sono meno simili ci può essere una
miscibilità limitata, come nel caso di Zn in Cu (frazione molare
massima di Zn 38.4%) e di Cu in Zn (massimo 2.3% di Cu); in più rame e
zinco formano anche composti intermetallici.
Se gli atomi sono diversi in dimensioni o natura
chimica sono molto più probabili strutture con distribuzioni
atomiche ordinate. Poichè una transizione da disordine ad ordine
comporta una diminuzione entropica, dalla condizione ΔG = ΔH -
TΔS < 0 deriva che il ΔH deve essere negativo, cioè che la
struttura ordinata è favorita energeticamente (ha una maggiore energia
reticolare).
Se gli atomi
hanno dimensioni diverse, anche quando è possibile una miscibilità
completa allo stato solido, le strutture ordinate (composti
intermetallici) sono favorite ad opportune composizioni. Per esempio: Cu
è più piccolo di Au (raggi 1.278 e 1.442 Å, rispettivamente). Essi
formano cristalli misti di ogni composizione, ma si formano leghe
ordinate con i rapporti
stechiometrici AuCu e AuCu3 (Figura).
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AuCu
AuCu3 |
Il
grado di ordine dipende dalla temperatura: aumentando la temperatura
l’ordine diminuisce in modo continuo. Quindi non vi è una transizione
di fase con una ben definita temperatura di transizione. Questo si vede
dall’andamento del calore specifico in funzione della temperatura (Figura, per AuCu3). Per via della forma della curva questo
tipo di transizione ordine-disordine è anche detto una trasformazione
Λ ; è un tipo che si riscontra in molte trasformazioni di
solidi.
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Come
nel caso dei composti ionici, gli atomi in un composto intermetallico
binario mostrano la tendenza (anche se meno pronunciata) ad essere
circondati da atomi dell’altro tipo. Ciò, tuttavia, non si può
realizzare simultaneamente per entrambi i tipi di atomi se formano un
impacchettamento compatto.
Per
composizioni MXn con n
< 3 non si può realizzare sia per M che per X: in tutti i casi ogni
atomo deve avere come vicini anche atomi dello stesso tipo. Solo con un
maggiore contenuto di X, a cominciare con MX3 (n > 3),
sono possibili arrangiamenti in cui ogni atomo M è circondato solo da
atomi X; gli atomi X, però, continuano ad avere altri atomi X come
vicini.
E’ comune che
la stechiometria dei composti si realizzi in ciascuno degli strati
esagonali compatti della struttura. Ciò facilita una classificazione
razionale dei dati, che sono assai numerosi:
è necessario solo fare un grafico della disposizione degli atomi
in uno strato e poi specificare quale sia la sequenza degli strati. Le
strutture più importanti sono:
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1)
Strutture MX3 con disposizione esagonale
degli atomi M in uno strato (atomi M in grigio in Figura). Il
primo dei due esempi presenta sequenza ABCABC
(cubico)
il secondo ABAB (esagonale).
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2)
Strutture MX3 con disposizione rettangolare
degli atomi M in uno strato (Figura).
Il
primo dei due esempi presenta
sequenza ABCABC
(cubico)
il il secondo ABAB (esagonale).
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3)
Strutture MX con filari alternati dei due atomi (Figura). Il primo dei
due esempi presenta sequenza ABCABC (cubico) il secondo ABAB (esagonale).
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Strutture ad impacchettamento bcc
Si possono formare leghe disordinate quando
si mescolano due metalli bcc
non troppo diversi per raggio atomico (e.g. K e Rb). E’ però favorita
la tendenza a dare leghe ordinate (salvo diventare disordinate ad alte
temperature). Anche se i metalli non cristallizzano bcc
quando sono mescolati con stechiometria appropriata possono assumere
tale arrangiamento. Il b-ottone (CuZn) è un esempio; sotto i 300 °C ha una struttura tipo CsCl
(Figura), ma tra 300 °C e 500 °C si verifica una transizione
L che genera una struttura disordinata bcc.
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Con
una struttura tipo CsCl ogni atomo ha adiacenti solo atomi dell’altro
elemento, cosa non realizzabile negli impacchettamenti compatti. Questa
risulta la struttura più adatta per composti di composizione 1:1.
Più di 130 sono i composti intermetallici
rappresentativi di questo tipo, tra cui MgAg, CaHg, AlFe, e CuZn.
Quando
la cella elementare di tipo CsCl è moltiplicata e le posizioni atomiche
sono occupate da specie diverse si generano superstrutture del tipo CsCl.
Se raddoppiamo i lati della cella in tutte e tre le direzioni, otteniamo
una cella che consiste di 8 sottocelle, ciascuna con un atomo al centro
(Figura).
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I 16 atomi in
cella possono essere suddivisi in quattro gruppi da quattro ciascuno; ogni
gruppo ha una disposizione fcc.
A seconda di come gli atomi di elementi diversi tra questi
quattro gruppi, otteniamo diversi tipi strutturali (vedi Tabella).
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La lista
comprende possibilità con alcune posizioni atomiche vacanti (indicate
col simbolo di Schottky
).
Questa possibilità diminuisce la compattezza. Fintanto che, tuttavia,
le posizioni a e b sono occupate da atomi diversi da quelli in c e d,
ogni atomo ha ancora come vicini solo atomi di tipo diverso.
Quindi questo tipi strutturali sono adatti per composti ionici, incluse
la fasi di Zintl con “anioni” semplici come As3-, Sb3-
o Ge4-.
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Fasi di Hume-Rothery
Le fasi di Hume-Rothery (ottoni)
sono una classe di leghe con le strutture dei diversi tipi di ottone
(leghe Cu-Zn). Sono dei classici esempi dell’influenza sulla struttura
della concentrazione
degli elettroni di valenza (VEC)
nei metalli. La VEC (Valence Electron Concentration) è definita come
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VEC
=
(numero di elettroni di valenza / numero di atomi)
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Le specie sono riportate in
Tabella.
Fasi di Hume-Rothery
Composizione |
VEC |
Struttura |
Esempi |
a Cu1-x,Znx, x = 0 - 0.38 |
da
1 a 1.38 |
Cu |
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b
CuZn |
1.50 = 21/14 |
W |
AgZn, Cu3Al |
g Cu5Zn8 |
1.62
= 21/13 |
Cu5Zn8 |
Ag5Zn8,
Cu9Al4, Na31Pb8 |
e
CuZn3 |
1.75 = 21/12 |
Mg |
AgZn3, Cu3Sn, Ag5Al3 |
h
CuxZn1-x
x = 0 - 0.02 |
da 1.98 a 2 |
Mg |
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L’
a-ottone è una soluzione solida di zinco in
rame, con la struttura fcc
del rame e gli atomi distribuiti statisticamente nell’impacchettamento.
Si ricordi che lo zinco ha una struttura hcp
distorta.
Nel
b-ottone,che si ottiene per rapido raffreddamento del fuso,
gli atomi hanno ancora una distribuzione casuale, e l’impacchettamento
è bcc. La composizione non
è esattamente CuZn; la fase è stabile solo se la frazione di Zn è del
45 - 48 %.
Anche la fase γ mostra un certo range
di composizione da Cu5Zn6.9 a Cu5Zn9.7.
Il γ-ottone ha una struttura che può essere descritta come una
superstruttura dell’impacchettamento bcc con costanti di cella triplicate, così che la cella elementare
ha un volume ingrandito di un fattore 33 = 27. La cella
tuttavia contiene solo 52 atomi, invece di 2 x 27 = 54; vi sono due
vacanze con distribuzione
ordinata.
A causa degli intervalli di composizione
consentiti, leghe con composizione alquanto diversa possono adottare la
stessa struttura, come si vede dagli esempi in Tabella. Il fattore
determinante è la VEC, che
si può calcolare come segue:
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Esempi
di calcolo della VEC
AgZn |
(1+2)/2 = 21/14 |
Ag5Zn8 |
(5+16)/13
= 21/13 |
AgZn3 |
(1+6)/4 = 21/12 |
Cu3Al |
(3+3)/4
= 21/14 |
Cu9Al4 |
(9+12)/13 = 21/13 |
Cu3Sn |
(3+4)/4
= 21/12 |
Cu5Sn |
(5+4)/6 = 21/14 |
Na31Pb8 |
(31+32)/39 = 21/13 |
Ag5Al3 |
(5+9)/8 = 21/12 |
L’interpretazione
teorica della relazione VEC/struttura è stata fornita da H. Jones
(Proc. Phys. Soc. 1937, 49, 250). Se
partiamo dal rame e aggiungiamo sempre maggiori quantità di zinco, la
VEC cresce. Gli elettroni aggiunti devono occupare livelli energetici
superiori, cioè l’energia del livello di Fermi viene aumentata e
arriva più vicino ai limiti della prima zona di Brillouin (come
vedremo). Ciò si verifica circa per un valore di VEC = 1.36. Valori
superiori di VEC richiedono la popolazione di stati antileganti; in
queste condizioni il reticolo bcc
diviene più favorito poichè permette valori maggiori della VEC
nella prima zona di Brillouin, fino a circa VEC = 1.48.
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Cenno alle applicazioni
delle Leghe
Spesso
i metalli puri non hanno proprietà meccaniche e resistenza alla
corrosione tali da consentirne l’utilizzo diretto in certe applicazioni.
Per migliorare tali prestazioni vengono mescolati tra loro metalli diversi
o metalli con non metalli.
Le leghe, come abbiamo visto, sono miscele
solidificate di due o più elementi, nella maggior parte dei casi
costituite da soli metalli. Quelle impiegate industrialmente possono
essere classificate in base al metallo che ne rappresenta il costituente
principale. Si hanno così le leghe ferrose,
come gli acciai e le ghise, le cosiddette leghe leggere
composte prevalentemente da alluminio e magnesio, le leghe di rame,
come i bronzi e gli ottoni, le leghe di nichel,
molto simili a quelle dell'acciaio a basso tenore di carbonio e infine le
leghe di titanio che mostrano particolari
caratteristiche meccaniche.
Una lista degli esempi più noti è data in
Tabella (in ordine alfabetico).
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ACCIAIO
(vedi
wikipedia) |
Acciaio è il nome
dato a una lega composta principalmente da ferro e carbonio,
quest'ultimo in % non superiore al 2,06%: oltre tale limite, le
proprietà del materiale cambiano e la lega assume la
denominazione di ghisa. |
ALPACCA |
Detta anche Argentone
o Argento tedesco) è una famiglia di leghe
rame-zinco-nickel (Cu 47-64%, Zn 15-42% e Ni 10-25%), aventi buone
caratteristiche meccaniche, lucentezza, e resistenza alla
corrosione. Apprezzata nella costruzione di piccole parti
meccaniche. PF ca. 900, d 8.1-8.7 g cm-3. |
ARGENTANA |
E' della famiglia
dell'Alpacca. Usata principalmente per monete, posate e oggetti
vari. Ha alta resistività elettrica (fra 0,35 e 0,4 μΩ
x m) ed è usata per resistori a filo, come la Costantana (lega
binaria Cu 60%, Ni 40%) che ha però resistività maggiore (0,49 -
0,51 μΩ x m). |
AMALGAMA |
Lega di mercurio con
altri metalli. Troppo poco mercurio (<44%) produce amalgame
fragili, friabili, non lucide. Troppo mercurio (>70%) produce
amalgame deboli, granulose, non resistenti. Per questo il
materiale usato in odontoiatria (am.dentale) ha un contenuto di
mercurio che va dal 50% al 65% con Ag, Sn, Cu, Zn (tecnica in
completo declino, molto tossica) . |
BRONZO |
Lega composta da rame e
stagno, dove il metallo aggiuntivo può essere Al, Ni, Be o Sn,
anche se spesso il termine bronzo viene inteso come lega rame-stagno.
Ha buone caratteristiche meccaniche e grande resistenza alla
corrosione. Queste leghe sono lavorabili e si possono laminare,
estrudere, forgiare, stampare e trafilare. Aumentando il tenore di
Sn, la durezza raggiunge livelli tali da consentire solo pezzi
ottenuti per fusione. PF 880-1020 °C, d 8.8. |
DURALLUMINIO |
Anche chiamato avional,
duraluminum, duraluminium o dural, è il nome
commerciale di uno dei primi tipi di lega di Al temperata (1909).
I principali costituenti sono Cu, Mn, Mg. Modernamente, si
utilizza comunemente come equivalente di questo materiale, la lega
che si ottiene con il 4,4% di rame, 1,5% di magnesio, 0,6% di
manganese e il 93,5% di alluminio valutato per peso. L'uso del Cu
migliora la resistenza, ma ne causa anche la corrosione. |
ELETTRO |
L'elettro è una
lega oro e argento che può essere ottenuta artificialmente ma che
si rinviene anche in natura specialmente in Asia Minore. Per
questo motivo fu uno dei primi materiali utilizzato per la
produzione di monete. L'uso dell'elettro
venne meno a causa di una continua svalutazione delle
corrispondenti monete d'oro, e cessò completamente agli inizi del
XVI secolo quando affluì in Europa l'oro americano. |
FERROTITANIO |
E' una lega ferrosa, in
cui Fe è in lega con una concentrazione di titanio, che può
variare dal 10–20% al 45–75%, e può contenere una modesta
concentrazione di carbonio. E' utilizzata nell'industria
siderurgica come agente di purificazione per ferro e acciaio. Il
ferrotitanio può essere ottenuto mescolando spugna e rottami di
titanio con ferro e fondendoli insieme in un forno a induzione. |
GST |
GeSbTe è una lega
di germanio, antimonio e tellurio. È un materiale a transizione
di fase del gruppo del vetro calcogenico usato nei dischi
ottici riscrivibili (DVD+RW) e nelle memorie a cambiamento di
fase. La sua composizione è GeTe-Sb2Te3.
Il suo tempo di ricristallizazione è inferiore ai 20 nanosecondi
permettendo una "bit rate" fino a 35MB/s in scrittura;
si utilizza moltissimo anche la lega Ge2Sb2Te5
nello sviluppo delle memorie a cambiamento di fase. |
MU-METAL |
Il mu-metal è una lega
metallica dotata di alta permeabilità magnetica o µ
(da cui il nome), costituita da: 80% Ni, 14,5%
Fe, 5% Mo, 0,5% Si e 0,02% Cu. È
un materiale usato in fogli come schermo magnetico per separare
componenti o sistemi molto sensibili ai campi esterni (esempio
schermatura di tubi catodici negli oscilloscopi e delle testine
magnetiche impiegate nei registratori a nastro). Ha alta
resistività, d 8.7 g/ cm³, T di Curie 410 °C. |
OTTONE |
Gli ottoni sono
leghe di rame (Cu) e zinco (Zn). Bisogna distinguere tra ottoni
binari, costituiti da rame e zinco, e ottoni ternari,
in cui è presente un terzo elemento caratterizzante, o altri ottoni
quaternari in cui sono presenti altri elementi chimici. Le
leghe binarie, già discusse in dettaglio sopra, con percentuali
di Zn superiori al 45% non hanno interesse pratico. L'influenza di
altri elementi in lega può essere studiata attraverso i coefficienti
di Guillet: l'aggiunta di un terzo elemento in lega può
essere considerata equivalente alla aggiunta o sottrazione di
zinco. Usi principali: elettricità
(apparecchiature elettriche, interruttori,
contatti, etc.), autotrasporti (radiatori,
impianti elettrici), munizioni
(bossoli), idrosanitaria (rubinetti,
valvole, radiatori, tubazioni), industria
chimica (scambiatori), industria
meccanica (bulloni, viti, ingranaggi), edilizia
e arredamento (cerniere, serramenti, maniglie), monete
e targhe, strumenti musicali
(ottoni). PF 915-955 °C, d 8.4 -8.7 g/ cm³. |
PELTRO |
E' una lega composta
principalmente di stagno (min. 90%), con l'aggiunta di altri
metalli (Cu, Bi, Sb). A differenza di altri materiali, non si
ossida e tende a rimanere inalterato nel tempo. PF ca. 200 °C. |
PRINCISBECCO |
E' un termine usato per
indicare una lega di rame, zinco e stagno dal colore simile
all'oro. Il rapporto tra rame e zinco è nei range 89% - 93% Cu e
11% - 7% Zn. Deve il suo nome all'inventore Christopher Pinchbeck
(1670-1732) orologiaio inglese. Tale lega è stata usata da
orefici disonesti al posto dell'oro. |
Le
leghe hanno proprietà meccaniche notevolmente diverse rispetto a
quelle degli elementi che le compongono. Come i metalli puri, esse
hanno generalmente lucentezza e conducono bene sia il calore sia
l'elettricità, ma sono caratterizzate da durezza e resistenza
alla corrosione maggiori. L'acciaio, ad esempio, è molto più
resistente e compatto del ferro battuto, che può essere
considerato ferro allo stato puro, e le leghe di acciaio, miscele
di acciaio con metalli quali il cromo, il manganese, il molibdeno,
il nichel, il tungsteno e il vanadio, sono a loro volta più
resistenti del semplice acciaio.
In
base all'uso cui sono destinate, le leghe possono essere divise in
alcune categorie fondamentali: le leghe
antifrizione, costituite da un componente duro,
abitualmente un composto intermetallico, in una matrice più
tenera, vengono impiegate prevalentemente nella fabbricazione di
cuscinetti per strisciamento; le leghe
fusibili, composte da piombo, stagno, cadmio e bismuto,
sono usate nella saldatura dei metalli; le leghe
magnetiche, ad esempio la lega di ferro e silicio, vengono
utilizzate per produrre magneti permanenti o lamine per
trasformatori; le leghe per usi elettrici
sono impiegate nella produzione di termocoppie e di conduttori con
particolari proprietà; le leghe per
utensili a base di cobalto, cromo, tungsteno, piccole
quantità di ferro, carbonio, silicio e manganese, conservano la
durezza anche in condizioni di temperature elevate; le leghe
dure e le leghe diamantate vengono
invece adoperate per fabbricare utensili da taglio e strumenti
usati nell'industria vetraria e nell'artigianato delle pietre
dure.
Alcune leghe vengono poi preparate
seguendo particolari necessità. Per
la fabbricazione di missili, veicoli spaziali o aerei supersonici,
ad esempio, devono essere usati materiali leggeri,
molto duri e capaci di conservare le proprietà meccaniche anche
in condizioni di altissime temperature; quindi sono state
sviluppate leghe leggere, ad alta resistenza, di alluminio,
berillio e titanio; inoltre nei veicoli spaziali si usano leghe di
metalli quali il tantalio, il niobio, il tungsteno, il cobalto e
il nichel, capaci di sopportare le particolari condizioni che si
manifestano durante il rientro nell'atmosfera terrestre.
Una
vasta gamma di leghe speciali contenenti
elementi come berillio, boro, niobio, afnio e zirconio è usata
nei reattori nucleari per assorbire le particelle generate dalle
reazioni. Le leghe niobio-stagno
trovano impiego nell'industria dei semiconduttori; infine leghe
speciali di rame, nichel e titanio che resistono agli
effetti corrosivi dell'acqua salata bollente sono utilizzate negli
impianti di dissalazione.
Cenno
alla Preparazione. Le leghe vengono generalmente
preparate miscelando i materiali fusi (fusione);
tuttavia in tempi relativamente recenti sono stati sviluppati dei
metodi di produzione che prevedono l'impiego di miscele
polverizzate. In questi processi le leghe vengono preparate
mescolando polveri di vari materiali, compresse ad alte pressioni
e quindi scaldate a temperature appena inferiori al punto di
fusione (sinterizzazione). Si ottengono così
materiali compatti e omogenei. Tra le varie sostanze ottenibili
con questa tecnica vi sono i materiali ceramici. Queste leghe di
metallo e carbonio (carburi), boro (boruri), ossigeno (ossidi),
silicio (siliciuri) e azoto (azoturi) combinano le proprietà di
estrema resistenza alle alte temperature, di stabilità e di
resistenza all'ossidazione della ceramica con la duttilità e la
resistenza agli urti tipica dei metalli. Un'altra tecnica per la
preparazione di leghe consiste nell'impiantazione ionica:
un fascio di ioni di carbonio, azoto o altro elemento è sparato
in particolari metalli per produrre sulla superficie del metallo
una lamina sottile della lega desiderata. Il bombardamento del
titanio con azoto permette di ottenere una lega utilissima per le
protesi.
Da alcune leghe come la ghisa mediante affinazione
(eliminazione completa o parziale di alcuni componenti della lega)
se ne ottengono altre. Nel caso della ghisa abbassando la
percentuale di carbonio si ottiene l’acciaio. |
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