Fasi di Laves 

 

 

 

Il termine “fasi di Laves” è usato per certe leghe di composizione MM’2, con gli atomi M più grandi degli atomi M’. L’esempio prototipico è MgCu2; la sua struttura è mostrata in Figura. Tipica fase di Laves è chiamata C15, e appartiene al sistema cubico, gruppo spaziale Fd-3m.

Può essere considerata una superstruttura del tipo CsCl (già presentata), con la seguente occupazione delle posizioni  a, b, c, d: 

a:Mg  b:Cu4  c:Mg  d:Cu4

Sono stati posti dei tetraedri Cu4, invece di atomi singoli, nelle posizioni b e d. 

 

 

 

Gli atomi di magnesio da soli hanno la disposizione del diamante (Figura, a sinistra).

 

Oltre a questa fase di Laves cubica, esiste una variante con gli atomi Mg disposti come nel diamante esagonale (lonsdaleite) nel tipo MgZn2, e altri politipi sono noti.

Gli atomi di Cu in MgCu2 sono uniti in un network 3D formato da tetraedri uniti per i vertici (Figura, sopra a destra), così che ogni atomo è connesso ad altri sei atomi Cu. Se assumiamo una distribuzione elettronica in accordo con una formula Mg2+(Cu-1)2, ogni atomo di Cu raggiunge una VEC(Cu) = 12. Per un metallo di transizione la regola EAN

b = 18 - VEC(M) 

consente di calcolare il numero di legami previsti: in questo caso b = 6, sei legami per atomo di Cu. MgCu2 dovrebbe rientrare nelle fasi di Zintl (che vedremo). Tuttavia, le fasi di Laves vengono considerate convenzionalmente in modo distinto; sono noti circa 170 composti intermetallici con la struttura di MgCu2 e la maggior parte non segue la regola di valenza di Zintl (e.g. CaAl2, YCo2, LiPt2).

 

L’efficienza di impacchettamento in MgCu2 si può calcolare usando la seguente Figura, che mostra una sezione diagonale della cella.  Si ricava r(Cu) = (a√2)/8, r(Mg) = (a√3)/8. Il rapporto dei raggi ideale è

r(Mg)/r(Cu) = √3/√2 = 1.225

 

e l’efficienza di impacchettamento (la cella elementare contiene 8 Mg e 16 Cu) risulta 0.710.  Una efficienza 71.0 % è solo un poco inferiore di un impacchettamento compatto (74.1 %).

 

La coordinazione degli atomi è la seguente:

Mg: NC = 16, 4 Mg a distanza (a√12)/8 e 12 Cu a distanza (a√11)/8;

Cu: NC = 12, 6 Cu a distanza (a√8)/8 e 6 Mg a distanza (a√11)/8.

 

I poliedri di coordinazione (Figura) sono detti poliedri di Frank-Kasper.  Questi sono poliedri con facce triangolari uguali o diverse, e almeno cinque triangoli che si incontrano ad ogni vertice. Tali poliedri descrivono le alte coordinazioni 12, 14, 15, e 16.  I poliedri di Frank-Kasper e i corrispondenti numeri di coordinazione  sono ben noti in numerosi composti intermetallici. 

  

Le densità delle fasi di Laves sono notevoli: sono maggiori delle densità dei componenti (in alcuni casi fino al 50%). Per esempio, la densità di MgCu2 è 5.75 g cm-3, cioè il 7% maggiore della densità, pari a 5.37 g cm-3, per 1 mole di Mg + 2 moli di Cu. Quindi, gli atomi hanno un impacchettamento più denso in MgCu2  che negli elementi puri. Secondo il modello a sfere rigide, MgCu2 non si dovrebbe formare del tutto, avendo uno space filling del 71%, inferiore  di quello sia del magnesio che del rame, che cristallizzano entrambi in impacchettamenti compatti di sfere (74% di efficienza).  

La compressione atomica è ovviamente a carico principale degli atomi di Mg. L’aumento di densità è espressione di un guadagno in energia reticolare dovuta a forze di legame più intense tra atomi diversi. Queste forze di legame hanno contributi polari poichè le fasi di Laves mostrano una maggiore compressione quanto maggiore è la differenza di elettronegatività tra gli atomi. La polarità è un argomento a favore del considerare le fasi di Laves simili alle fasi di Zintl. I calcoli della struttura elettronica a bande portano chiaramente a distinguere quale conto elettronico può favorire la struttura cubica di tipo MgCu2 o quella esagonale di tipo MgZn2 (tipo strutturale C14, gruppo spaziale P63/mmc; a = 5.22, c = 8.57 Å, Z 4), oppure di tipo MgNi2 (C36,  gruppo spaziale P63/mmc; a = 4.82, b = 15.83 Å, Z 8). In Figura la cella esagonale di MgZn2 (Mg in verde) e di MgNi2 (Ni in verde).

 

 

Le fasi di Zintl

Per comprendere meglio queste specie occorre fare qualche considerazione sul conto elettronico nei composti e approfondire il concetto di VEC. 

I composti a valenza normale sono quelli che seguono il classico concetto di valenza, con atomi tutti ad ottetto completo. Essi includono non solo i numerosi composti molecolari dei non metalli, ma anche composti formati da elementi dal lato sinistro con elementi dal lato destro della cosiddetta linea di Zintl. Questa è una linea di demarcazione che corre nella Tavola periodica tra il terzo e il quarto gruppo. Nella visione classica, tali composti sono costituiti da ioni, ad esempio NaCl, K2S, Mg2Sn, Ba3Bi2. Considerando la composizione, tuttavia, in molti casi la regola dell’ottetto sembra essere violata, come in CaSi2 o NaP. Questa è una impressione sbagliata: la regola dell’ottetto è ancora rispettata, e ciò è possibile per la formazione di legami covalenti. In CaSi2 gli atomi di silicio formano strati come nell’arsenico grigio (Si- e As sono isoelettronici), e in NaP gli atomi di fosforo formano catene a elica analoghe ai polimeri dello zolfo (P- e S sono isoelettronici). Se un composto segue o meno la regola dell’ottetto lo si può stabilire solo quando è nota  la sua struttura.  

 

La regola 8 - N generalizzata. La regola dell’ottetto può essere espressa in formula mediante la regola 8 - N generalizzata (E. Mooser e W.B. Pearson). Consideriamo solo composti binari,  e facciamo i seguenti assunti:

1.  Sia X un elemento dal IV al VII gruppo principale (anche un elemento pesante del III gruppo), che tende a raggiungere la configurazione del gas nobile seguente, ricevendo elettroni. L’atomo X ha e(X) elettroni di valenza.  

2.  Gli elettroni per X sono forniti da un elemento M. L’atomo M ha e(M) elettroni di valenza.  

 

      Con una composizione MmXx sono necessari 8x elettroni per raggiungere l’ottetto negli x atomi X:

m e(M) + x e(X) = 8x  

Se però sono presenti legami covalenti tra gli atomi M, non tutti gli elettroni e(M) possono essere trasferiti a X, e il numero e(M) nell’equazione deve essere ridotto di un numero b(MM) di legami covalenti per atomo M. Inoltre, se gli atomi M hanno elettroni non disponibili (doppietti solitari, come il doppietto inerte 6s2 in Tl+), ancora e(M) deve essere ridotto del numero E di questi elettroni. D’altra parte, gli atomi X richiedono meno elettroni se formano legami covalenti fra loro; e(X) può essere aumentato del numero b(XX) di legami covalenti per atomo X: 

m[e(M) - b(MM) - E] + x[e(X) + b(XX)] = 8x  

 

Riarrangiando si ottiene:

[m e(M) + x e(X)]/x  = 8 + {m[b(MM) + E] – x b(XX)}/x  

 

Definiamo concentrazione di elettroni di valenza per anione, VEC(X), il numero totale di elettroni di valenza in relazione al numero di anioni:

VEC(X) = [m e(M) + x e(X)]/x

Sostituendo nell’equazione precedente, e risolvendo rispetto a b(XX) si ottiene:  

b(XX) = 8 - VEC(X) + m[b(MM) + E]/x

 

Questa equazione rappresenta la generalizzazione della semplice regola  8 - N, che fornisce il numero di legami degli atomi in un composto (eccetto gli H) per raggiungere  una configurazione di ottetto (N = numero del gruppo, dal quarto al settimo).  

 

 

Consideriamo alcuni casi:

1. Elementi.

Per gli elementi puri a destra della linea di Zintl, abbiamo m = 0, VEC(X) = e(X) = N, quindi:

b(XX) = 8 - VEC(X) = 8 - N

cioè la semplice regola 8-N. Per esempio, nello zolfo (N = 6) il numero di legami covalenti per atomo S è  b(SS) = 8 - N = 2.

2. Composti polianionici. Frequentemente, gli atomi M trasferiscono tutti i loro elettroni di valenza  agli atomi X, i.e. non si formano legami catione-catione non rimangono elettroni non leganti sui cationi, b(MM) = 0 e E = 0. Si ha allora:

b(XX) = 8 - VEC(X)       

ancora la regola 8 - N, ma solo per la componente anionica del composto. Per esempio, Na2O2: VEC(O) = 7, b(OO) = 8 - 7 = 1, vi è un legame covalente per atomo di O.

 

Da queste considerazioni possiamo dedurre quanto segue:  

 

La disposizione geometrica degli atomi in un composto polianionico corrisponde a quella che si riscontra nelle strutture degli elementi dei gruppi principali IV-VII  quando il numero di legami covalenti per atomo b(XX) è uguale.  

Seconda questa concezione, proposta da E. Zintl e sviluppata ulteriormente da W. Klemm e E. Busmann, il partner più elettronegativo in un composto viene trattato come un elemento che dispone dello stesso numero di elettroni.

3. Composti policationici. Ammesso che non si formino legami covalenti tra gli atomi degli anioni,  b(XX) = 0, e quindi:

b(MM) + E = x[VEC(X) - 8]/m

 

Applicando questa equazione, occorre ricordare che per il calcolo di VEC(X) bisogna considerare tutti gli elettroni di valenza, compresi quelli dei legami M-M.

Per esempio, Hg2Cl2: e(Hg) = 2, VEC(Cl) = 9, b(HgHg) = 1. 

Se si considerano anche gli elettroni d10 di Hg come elettroni di valenza, allora VEC(Cl) = 19, E = 10, b(HgHg) = 1.

4. Composti ionici. Se non ci sono legami covalenti, b(MM) = b(XX) = E = 0. Si ricava:  

VEC(X) = 8

cioè la regola dell’ottetto.

 

Possiamo ora classificare i composti  secondo le VEC(X).

Poichè b(MM), E e b(XX) non possono essere negativi, si desume

(a) dall’equazione:    b(XX) = 8 - VEC(X), che VEC(X) deve essere minore di 8, e (b) dall’equazione b(MM) + E = x[VEC(X) - 8]/m, che deve essere maggiore di 8. Il criterio è quindi:

 

VEC(X) < 8 polianionico
VEC(X) = 8 ionico semplice
VEC(X) > 8 policationico

 Poichè VEC(X) è facile da calcolarsi, possiamo rapidamente fare una stima del tipo di legame in un composto, per esempio:  

Policationi Polianioni Ionici semplici
  VEC(X)   VEC(X)   VEC(X)
Ti2S 14 Ca5Si3 7 1/3 Mg2Sn 8
MoCl2 10 Sr2Sb3 6 1/3 Na3P 8
Cs11O3 9 2/3 CaSi 6    
GaSe 9 KGe 5    

 

Questa è solo una regola, e come tale ha le sue eccezioni. 

Ad esempio, la specie InBi ha una VEC(X) = 8; vi sono però contatti Bi-Bi ed ha proprietà metalliche. 

 

Altre eccezioni sono LiPb (gli atomi Pb sono circondati solo da Li) e K8Ge46

In questo tutti gli atomi di Ge hanno quattro legami covalenti; formano un network di tipo zeolitico con ampie cavità che ingabbiano gli ioni K+ (Figura); gli elettroni donati dai K non sono trasferiti sul germanio, ma sembra che formino una banda. In qualche modo si tratta di una specie di soluzione solida,  col germanio come "solvente" per K+ ed elettroni  "solvati", un gas metallico di elettroni. K8Ge46 ha infatti proprietà metalliche. Specie analoghe sono Na8Si46, K8Si46, K8Sn46. Dal punto di vista della regola 8 - N gli elettroni metallici possono essere "catturati": in K8Ga8Ge38, con la stessa struttura, tutti gli elettroni del potassio sono necessari per il network, e ha proprietà di semiconduttore. Pur con le eccezioni, la regola delle VEC si è rivelata molto utile, specialmente nel contesto dello studio delle fasi di Zintl.  

 

 

 

Composti polianionici. In Tabella sono riportati alcuni composti binari polianionici, disposti secondo la loro VEC per anione. Sono elencati solo composti con valori interi di VEC(X).

 

In accordo con la regola, le componenti anioniche presentano la stessa struttura degli elementi puri con un corrispondente numero di elettroni di valenza. Tuttavia, la varietà di strutture è molto maggiore che negli elementi. In pratica, si può essenzialmente prevedere la connettività. Per esempio, per un network a connessione 3 non solo si osserva la struttura a strati del fosforo e dell’arsenico, ma anche altre strutture 3D (Figura). Ciò può forse essere spiegato con la necessità del reticolo anionico di sistemare cationi diversi, cioè con le richieste spaziali dei cationi. 

CaSi2, per esempio, ha una struttura a strati (Si-) come nell’As; SrSi2, invece, forma un network chirale cubico triconnesso (Figura), che è prototipico della topologia 103-a. 

Sotto pressione, sia CaSi2 che SrSi2 sono trasformati nel tipo strutturale del α-ThSi2, (vedi Figura sopra) un diverso network triconnesso con topologia 103-b. 

Al contrario delle aspettative basate sulla regola 8 - N, gli atomi di Si in α-ThSi2  non hanno coordinazione piramidale, ma planare (in SrSi2  la coordinazione è quasi planare).  

Il calcolo delle VEC(X) per molti composti porta a numeri non interi. Ne consegue che anche il numero di legami covalenti b(XX) risulta frazionario. Ciò si verifica quando la componente anionica contiene atomi strutturalmente diversi. 

Per esempio:       Na2S3: con VEC(X) = 20/3 otteniamo b(XX) = 4/3. Ciò è dovuto alla catena S32- dell’anione. I due S terminali hanno b(XX) = 1, e il centrale  b(XX) = 2; la media è (2 x 1 + 2)/3 = 4/3.

 

Fasi di Zintl (definizione).   Molti composti che abbiamo citato appartengono alla classe delle fasi di Zintl. Questa è una classe di composti che consiste di una componente cationica elettropositiva (metalli alcalini, alcalino-terrosi, lantanidi) e di una componente anionica formata da elementi dei gruppi principali di moderata elettronegatività. La parte anionica della struttura segue le normali regole di valenza. Tuttavia, i composti non sono salini,  ma hanno proprietà metalliche, specialmente l’aspetto (metallic luster). Non sono però veri metalli; invece di avere duttilità metallica, molti sono fragili. Dallo studio delle proprietà elettriche la maggior parte risultano semiconduttori.

Vi sono molte analogie con gli elementi semi-metallici: germanio, stagno, arsenico, antimonio, bismuto, selenio e tellurio.

Secondo Laves le fasi di Zintl sono quei composti intermetallici che cristallizzano con strutture tipicamente non metalliche.

 

L’esempio classico di fase di Zintl è il composto NaTl, che può essere descritto come Na+Tl

(talliuro di sodio!). La struttura fu determinata da Zintl stesso nel 1932.

L’anione talliuro raggiunge 4 elettroni, come il C, e il sottoreticolo anionico del tallio ha la struttura del diamante (Figura, a sinistra).  

 

In NaTl i legami Tl-Tl sono significativamente più corti delle distanze di contatto nel tallio metallico (3.24 invece di 3.43 Å, pur essendo diminuito il numero di coordinazione).

Benchè la VEC sia la stessa, gli atomi di Ga in SrGa2  (Figura, a destra) non formano una struttura a diamante, ma strati come nella grafite (struttura tipo AlB2).  

 

Quasi tutti i composti elencati nella precedente Tabella sono considerati fasi di Zintl. Il numero noto di tali fasi è enorme; molti sono stati studiati da  H. Schafer, H.G.v. Schnering e J.D. Corbett.

 

Studi teorici su composti di tipo NaTl mostrano che il trasferimento di carica complessivo (Na → Tl) è minore di ~ 0.2e per atomo di Na (minore di ~ 0.1e se il catione è Li).