Più di una dimensione
Le strutture a bande discusse in precedenza in questo approccio si riferivano
a sistemi monodimensionali. Vediamo ora come trattare casi a maggiore
dimensionalità.
La maggior parte dei materiali ha struttura bidimensionale o, più spesso,
tridimensionale. Il passaggio da 1D a 2D o 3D non implica altro che un aumento
di complicazioni: il vettore d’onda k deve essere trattato come vettore
nello spazio reciproco, come abbiamo visto. Le zone di Brillouin occupano ora
aree di poligoni (2D) o volumi di poliedri (3D). Consideriamo il caso semplice di un reticolo quadrato, definito dai vettori
reali a1 e a2
(Figura).
Supponiamo di avere un atomo di H (un orbitale 1s) ad ogni nodo reticolare. L’equazione
di Schrödinger nel cristallo può essere fattorizzata in equazioni d’onda
separate lungo x e y, ciascuna identica all’equazione monodimensionale per la
catena lineare. Le due componenti del vettore k, kx e ky,
possono variare tra -π/a
e +π/a.
La prima zona di Brillouin è mostrata in Figura (b1 e b2
sono i vettori reciproci).
Alcune tipiche soluzioni, facilmente verificabili, calcolate anche nei punti
speciali della zona di Brillouin [G(0,0), X(π/a,0)
ed equivalenti, M(π/a,π/a)
ed equivalenti] sono mostrate in Figura.
Per analogia col caso della catena 1D, l’energia E(k) si può
esprimere
E(k) = α
+ 2βcos(k.a1)
+ 2βcos(k.a2)
= α + 2βcos
kxa + 2βcos
kya
e ha un massimo di α - 4β
e un minimo di α + 4β, con ampiezza di banda 8β (Figura,
sopra).
Il confronto col caso 1D mostra che l’ampiezza di banda sembra potersi
esprimere in generale come
W = 2nβ,
con n = numero di coordinazione. La densità degli stati
è massima in corrispondenza della banda semipiena (e c’è da aspettarsi la
formazione di un gap a EF).
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Sappiamo che vi sono difficoltà a mostrare la dispersione delle bande al di
sopra di una dimensione.
Quello che si rappresenta comunemente è la variazione
di E lungo linee che congiungono i punti di simmetria della zona, come Γ→X,
Γ→ M, X→M.
E’ chiaro che la funzione M ha la massima energia
e X è essenzialmente non legante.
Il risultato di un
calcolo con atomi H a distanza 2 Å è mostrato in
Figura. |
Una illustazione alternativa della dispersione della banda è illustrata
nella Figura seguente. La situazione diventa però completamente confusa con
più di una banda.
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Inseriamo ora ai nodi del reticolo quadrato degli orbitali p. Gli orbitali pz
daranno una banda con struttura simile a quella s, perchè la topologia delle
interazioni è simile.
Per gli orbitali px e py la
faccenda è diversa. |
Le combinazioni di simmetria per ciascuno nei punti
G, X, Y (equivalente ad X) ed M sono illustrate in Figura
(a sinistra).
Ogni orbitale cristallino può essere caratterizzato dal tipo di legame p-p
presente, s o p. Si vede quindi che a
G
le combinazioni x e y sono s
antileganti e p
leganti; a X sono s e p
leganti (uno dei due), e s
e p antileganti (l’altro).
A M sono entrambi s
leganti e p
antileganti.
E’ evidente che le combinazioni x,y sono degeneri a
G
e M, e non degeneri a X e Y. Si possono, con queste considerazioni, disporre le
funzioni ai punti speciali in ordine di energia (vedi Figura
a destra).
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Considerazioni analoghe si possono applicare ad un network 2D di maglie
esagonali, come la grafite.
Consideriamo la banda p.
La cella unitaria è illustrata in Figura, e contiene
due punti nodali e due orbitali pp.
A destra è mostrata la prima zona di Brillouin 2D.
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Alcuni valori delle energie sono:
G: E = a
± 3b; M: E = a
± b; K: E = a
± 0b
La dispersione delle bande p
e p* per la grafite è
mostrata in Figura (a sinistra), mentre a destra è illustrato un calcolo
extended Hückel (uno strato) che include anche le bande s.
Si può notare che: a) l’ampiezza della banda è
W = 6b
(perchè gli atomi sono triconnessi); b) nella struttura calcolata col metodo
extended Hückel i livelli con E > a
sono destabilizzati più di quanto sono stabilizzati i livelli con E < a;
c) la degenerazione a E = a
nel punto K è mantenuta; d) con un elettrone per orbitale pp
la banda è piena per metà, e kF si
trova al punto K. La grafite è quindi un semiconduttore
a gap zero, un
semimetallo, una specie in cui le bande di valenza e di conduzione si toccano.
La banda di conduzione è antilegante C-C come confermato dagli intercalati di
grafite tipo KC8 in cui le distanze sono più lunghe.
Le funzioni d’onda,
orbitali cristallini, nei punti speciali sono mostrate nella seguente Figura.
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Un esempio collegato alla struttura della grafite è quello di BN
(Figura).
Qui abbiamo due distinti valori per i livelli energetici degli orbitali pp
di B e N, aB
e aN,
con aB
> aN.
La struttura a bande (Figura) ha subito una perturbazione
(electronegativity perturbation) che ha portato alla rimozione della
degenerazione al punto K. Con due elettroni p per coppia di atomi solo la banda inferiore è piena e BN
è un materiale isolante incolore. |
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