Conduttività ionica

 

Nella maggior parte dei solidi ionici, gli ioni sono intrappolati nei loro siti reticolari e, benchè continuino a vibrare, raramente hanno una energia termica sufficiente per sfuggire dalle loro posizioni. Se riescono a sfuggire e a muoversi verso siti reticolari adiacenti, si realizza il fenomeno che chiamiamo conduzione ionica, migrazione, hopping o diffusione. La conduzione ionica si manifesta più facilmente a temperature maggiori e, specialmente, in presenza di difetti cristallini. Nei solidi non difettivi non vi sono vacanze atomiche e i siti interstiziali sono completamente vuoti. Affinchè si verifichi la conduttività ionica è necessario che siano vacanti alcuni siti in modo che ioni adiacenti possano muoversi in tali vacanze, lasciando vacanti i propri siti, oppure, che vi siano alcuni ioni in siti interstiziali che possono saltare in siti interstiziali adiacenti. A temperature più elevate la conduzione ionica è più facile poiché gli ioni hanno energia termica maggiore e vibrano maggiormente, ma anche perché la concentrazione dei difetti è maggiore. Per esempio, la conduttività di NaCl a circa 800 °C (poco sotto il punto di fusione) è circa 10-3 ohm-1 cm-1, mentre a temperatura ambiente NaCl puro è un isolante, con una conduttività molto inferiore a 10-12 ohm-1 cm-1

Esiste, tuttavia, un piccolo gruppo di solidi chiamati in vario modo, elettroliti solidi, conduttori ionici veloci e conduttori superionici, in cui un set di ioni può muoversi in modo assai veloce. Tali materiali hanno spesso strutture cristalline particolari, con canali o strati aperti che consentono un facile movimento degli ioni mobili. I valori di conduttività, e.g. 10-3 ohm-1 cm-1 per la migrazione degli ioni Na+ nella b-allumina a 25 0C, sono comparabili con quelli osservati per gli elettroliti forti liquidi. 

La conduttività ionica è uno dei meccanismi ritenuti alla base del funzionamento dei forni a microonde. Le microonde fanno oscillare gli ioni del materiale, che urtano contro atomi e molecole adiacenti. Queste collisioni provocano agitazione, movimento e calore. 

La conduttività ionica nei solidi è stata materia di interesse fin dagli inizi del 19mo secolo. Faraday stabilì nel 1839 che le leggi dell'elettrolisi sono osservate anche nei solidi ionici come il fluoruro di piombo (PbF2) e il solfuro d'argento (Ag2S). 

Vi è molto interesse attualmente per lo studio delle proprietà degli elettroliti solidi, per lo sviluppo di nuovi specie e per l’ampliamento del loro range di applicazioni nei devices elettrochimici a stato solido. Ci occuperemo però in un primo tempo dei processi fondamentali e del comportamento di tipici solidi ionici, nonchè di come le loro proprietà elettriche siano controllate dai difetti cristallini.

 

Diffusione di atomi e di ioni

La ragione per la quale la diffusione nei solidi è assai meno familiare di quella che avviene nei gas e nei liquidi risiede in parte nella velocità generalmente molto inferiore che la caratterizza a temperatura ordinaria. Esistono tuttavia, come vedremo, eccezioni sorprendenti a tale generalizzazione. La diffusione nei solidi è di grande importanza in molti campi della tecnologia dello stato solido, quali la fabbricazione dei semiconduttori, la sintesi di nuovi solidi, la metallurgia e la catalisi eterogenea.  

 

Principi generali della diffusione. La diffusione dì particelle in un mezzo qualsiasi è regolata dall'equazione della diffusione (detta la seconda legge di Fick):

c/t = D 2c/x2  

 

dove c è la concentrazione della specie che diffonde e D il coefficiente di diffusione. L'equazione della diffusione esprime il fatto che la velocità con la quale le particelle abbandonano una data regione è proporzionale alla disomogeneità spaziale della concentrazione in quella regione (Figura).

Dove le particelle sono presenti in numero maggiore della media (nel senso che che 2c/x2 < 0)  le particelle tendono a disperdesi abbassando, localmente, la concentrazione (c/t < 0) Se, localmente, si verifica un minimo della concentrazione (e 2c/x2 > 0), le particelle tenderanno a trasferirvisi  (c/t > 0).  

La velocità con la quale le particelle si accostano alla distribuzione uniforme è elevata quando D è grande. In un solido la dipendenza di D dalla concentrazione delle particelle può essere maggiore che in un liquido, poiché la presenza delle particelle estranee influisce sulla struttura locale del solido stesso ed esercita un effetto pronunciato sulla capacità degli atomi di migrare. Il coefficiente di diffusione aumenta con la temperatura, giacché la diffusione di particelle è un processo attivato, secondo una espressione di tipo Arrhenius,

D = D0exp(-Ea/RT)

 

dove Ea è l'energia di attivazione della diffusione. 

La Figura mostra come dipendano dalla temperatura i coefficienti di diffusione di alcuni solidi rappresentativi ad alta temperatura. 

 

L'inclinazione delle curve è proporzionale all'energia di attivazione per il trasporto di atomi o di ioni. Per esempio, Na+ è mobilissimo e, nell'allumina b, presenta bassa energia di attivazione. 

Al contrario, Ca2+ in CaO è molto meno mobile e la sua diffusione è soggetta ad un'energia di attivazione molto superiore.

 

I meccanismi della difusione. I coefficienti di diffusione degli ioni si possono spesso interpretare in funzione del meccanismo di migrazione e delle barriere di attivazione che gli ioni stessi incontrano nell'atto di migrare. In particolare i coefflcienti di diffusione nei solidi dìpendono considerevolmente dalla presenza di difetti. Il ruolo che giocano i difetti è illustrato dalla Figura, che mostra alcuni dei meccanismi postulati in rapporto al movimento degli atomi e degli ioni nei solidi [(a) scambio; (b) occupazione di sito e creazione di uno ione interstiziale; (c) meccanismo interstiziale; (d) occupazione di una vacanza].

Benchè in questi processi i singoli eventi non sono mai suscettibili d'essere osservati direttamente, essi vengono ipotizzati in base all'influenza esercitata dalle condizioni sperimentali sulla velocità di diffusione degli atomi o degli ioni. Si aggiunga, inoltre, l'analisi particolareggiata dell'agitazione termica nei cristalli, basata sulla diffrazione dei raggi X e dei neutroni, che fornisce indizi notevoli della capacità degli ioni di muoversi nel cristallo, compresi i percorsi più probabili. I modelli teorici, spesso elaborazioni del modello ionico, forniscono una guida utilissima circa il realismo di questi meccanismi di migrazione.

 

Alogenuri alcalini: meccanismo di conduzione delle vacanze

 

Nei cristalli degli alogenuri alcalini i cationi sono normalmente più mobili degli anioni. In NaCl (Figura) uno ione Na+ si può muovere in un centro reticolare adiacente lasciando il proprio sito vacante.

Lo ione Na+ che si è trasferito non ha più modo di muoversi perché (i) non vi sono altri siti vacanti nelle vicinanze verso cui muoversi, e (ii) la migrazione interstiziale di ioni Na+ nel NaCl non sembra poter avvenire in misura apprezzabile. La vacanza cationica può invece continuare a muoversi perché essa risulta sempre circondata da 12 ioni Na+, ognuno dei quali può saltare nella vacanza. E’ perciò conveniente considerare le vacanze cationiche come i principali trasportatori di carica in NaCl. Vacanze anioniche (difetti di coppie ioniche di Schottky) sono pure presenti, ma sono alquanto meno mobili delle vacanze cationiche.

La conduttività ionica in NaCl dipende dalla presenza di vacanze cationiche, che a sua volta dipende dalla purezza e dalla storia termica del materiale. Le vacanze vengono create in due modi. Il primo è semplicemente quello di scaldare il materiale. Il numero di vacanze presenti in equilibrio termodinamico cresce esponenzialmente con la temperatura (come abbiamo visto), e rappresenta il numero intrinseco di vacanze per NaCl puro.

Il secondo metodo implica l’aggiunta di impurezze aliovalenti: le vacanze vengono generate per preservare il bilancio di carica. Per esempio, l’aggiunta di piccole quantità di MnCl2 a NaCl genera una soluzione solida di formula Na1 –2xMnxVxCl, dove, per ogni ione Mn2+, si crea una vacanza cationica V. Tali vacanze sono estrinseche e non sono presenti in NaCl puro. A basse temperature (e.g. 25 0C), il numero di vacanze intrinseche generate termicamente è molto piccolo e, a meno che il cristallo non sia purissimo, è molto inferiore alla concentrazione delle vacanze estrinseche. 

Al crescere della temperatura si verifica un cambiamento da comportamento estrinseco a comportamento intrinseco, quando la concentrazione delle vacanze intrinseche generate termicamente supera la concentrazione delle vacanze estrinseche controllate dalle impurezze. 

La dipendenza della conduttività ionica dalla temperatura ha un andamento di tipo Arrhenius

s = A exp(-E/RT)

Il fattore pre-esponenziale, A, contiene diverse costanti, inclusa la frequenza vibrazionale dello ione mobile. I dati vengono riportati in grafici di ln s contro 1/T, che dovrebbero mostrare un andamento rettilineo. Si usa in alcuni casi introdurre nel fattore pre-esponenziale in termine in T-1. Quindi l’equazione risulta

s = (s0/T)exp(-E/RT)

e in grafico si riporta ln sT contro T-1.

Un grafico schematico per NaCl è mostrato in Figura. A basse T (a destra nel diagramma) il numero di vacanze è dominato dal livello delle impurezze ed è costante per una data concentrazione di impurezze. Si osservano nel grafico delle linee parallele, ciascuna corrispondente ad un diverso livello di drogaggio.

In questa regione estrinseca, la dipendenza di s da T è legata solo alla mobilità dei cationi m (mediante l’equazione s = nem).

La dipendenza di m da T è anch’essa del tipo Arrhenius:

m = m0exp(-Em/RT)

dove Em è l’energia di attivazione per la migrazione della vacanza cationica.

 

Energia di attivazione per il ‘salto’ ionico (hopping): considerazioni geometriche

Per comprendere l’origine di Em, consideriamo i possibili percorsi di uno ione Na+ nel passaggio dal suo sito cristallino ad una vacanza adiacente. 

Consideriamo una parte (1/8) della cella di NaCl (Figura). 

Uno dei tre ioni Na+ tenderà a muoversi verso la vacanza per occuparla. 

Il percorso diretto lungo la diagonale di faccia (linea punteggiata) non è possibile perché gli ioni Cl1 e Cl2 sono molto vicini, se non addiruttura in contatto diretto, e uno ione Na+ non è in grado di farsi strada tra loro.

Calcoliamo le dimensioni della finestra. Per NaCl il lato di cella a è uguale a 5.64 Å. La distanza Na-Cl è a/2 = 2.82 Å, ed è uguale alla somma (rNa + rCl), se assumiamo che cationi e anioni siano a contatto. I raggi ionici tabulati (che variano alquanto nelle diverse tabulazioni) di Na+ (0.95 Å) e Cl- (1.85 Å) danno una distanza di legame Na-Cl di 2.80 Å, vicina al valore misurato. Nelle strutture cp come NaCl, gli anioni sono a contatto o molto vicini. Gli anioni Cl 1,2,3 fanno parte di uno strato cp e la distanza Cl-C1 è (a/2)Ö2 = 3.99 Å, circa 0.3 Å più grande di 2rCl. Quindi gli anioni non sono proprio a contatto in NaCl.

Il raggio r' della finestra (Figura) si calcola così:

(rCl + r’) cos 30° = 3.99/2  

® (rCl + r’) = 2.30 Å 

® r' = 0.45 Å

 

Il raggio r’’ del sito interstiziale al centro del cubo si può calcolare assumendo che la diagonale di corpo del cubo sia 2(rCl + r’’). Quindi

2(rCl + r’’) = (a/2)Ö 3 = 4.88 Å

®  r’’ = 0.59 Å

Si vede come Na+ (di raggio circa 0.95 Å) debba affrontare un percorso difficile: : ® finestra triangolare (raggio 0.45 Å) : ® sito interstiziale tetraedrico (raggio 0.59 Å, con due cationi Na+ a soli 2.44 Å) : ® finestra triangolare (raggio 0.45 Å). 

I calcoli sono certo idealizzati, perché in vicinanza di una vacanza la struttura reticolare locale si deforma, ma mostrano comunque la difficoltà di migrazione dello ione Na+ e la presenza di una barriera di energia di attivazione.Nella regione estrinseca del diagramma lns – 1/T, la conduttività ionica dipende sia dalla concentrazione delle vacanze che dalla mobilità, ed è espressa (utilizzando le relazioni precedenti) da

s = nem0exp(-Em/RT)  

Nella regione intrinseca ad alta T la concentrazione delle vacanze formate termicamente è maggiore di quella associata con le impurezze. Quindi n dipende da T anche in questo caso secondo una equazione di Arrhenius:

n = Nexp (-Ef/2RT)

Questa equazione è già stata vista: Ef/2 è l’energia di attivazione per la formazione di una mole di vacanze cationiche, cioè metà dell’energia richiesta per formare una mole di difetti di Schottky.

Complessivamente la conduttività nella regione intrinseca è:

 

s = Nem0exp (-Em/RT) exp (-Ef/2RT)

cioè      s = Aexp [-(Em + Ef/2)/RT)]

   

Le linee parallele del grafico nella regione estrinseca corrispondono a diversi livelli di impurezze, mentre la linea singola nella regione intrinseca mostra che la conduttività non è affetta dalle impurezze. Il gradiente della linea intrinseca è maggiore di quello delle linee estrinseche (se entrambi possono essere misurati si possono determinare Em ed Ef).

Conduttività ionica di NaCl. I dati sperimentali per cristalli singoli di NaCl (Figura) mostano in linea di massima un andamento in accordo con le previsioni, ma con qualche complicazione.

Gli stadi I e II corrispondono alle regioni intrinseca ed estrinseca, rispettivamente. Le linee tratteggiate sono estrapolazioni di tali regioni e mostrano dove si hanno le discordanze. Lo stadio I’ è vicino al punto di fusione (802 0C) e la deviazione può derivare dal fatto che anche le vacanze anioniche diventano più mobili e possono contribuire alla conducibilità; inoltre si manifestano interazioni attrattive a lunga distanza tra vacanze anioniche e cationiche che hanno l’effetto di ridurre l’energia di formazione delle vacanze.

Sotto i 390 0C (in questo specifico cristallo di NaCl), s devia in basso (stadio III). Questo viene attribuito alla formazione di difetti complessi (es. coppie vacanza cationica/vacanza anionica, e altri) derivanti da attrazioni a corto raggio. E’ necessario nello stadio III fornire una energia iniziale per dissociare tali difetti complessi.  Ne consegue che l’energia di attivazione Em(III) > Em(II).

Nella Tabella seguente vengono presentate alcune delle caratteristiche principali dei conduttori ionici.

Caratteristiche della conduttività ionica

a) Conduttività in NaCl cristallino

Processo Energia di Attivazione (eV)
migrazione di Na+ 0.65-0.85
migrazione di Cl-   0.90-1.10
formazione di una coppia di Schottky 2.18-2.38
dissociazione di una coppia di vacanze ca. 1.3
b) Conduttività in altri solidi ionici
Solido E(eV)
MgO  3-5 per Mg2+, O2-
Na b allumina 0.16 per Nai  
Na b'' allumina 0.08-0.35 per Nai
RbAg4I5   0.05 per Ag+
c) Caratteristiche degli elettroliti solidi
 1) solo una specie mobile (a differenza degli elettroliti liquidi)
 2) gran numero di carriers (a differenza della maggior parte dei solidi ionici)
 3) facili trasferimenti (hops), basse E (ca. 0.1-0.9 eV)
 4) si tratta di un fenomeno abbastanza raro
 5) si verifica in vetri, ceramici, cristalli, gel
 6) si verifica principalmente con ioni M+, F- e O2-

 

 

AgCl: meccanismo di conduzione interstiziale

 

Il tipo predominante di difetti in AgCl sono difetti cationici di Frenkel, cioè ioni Ag+ interstiziali associati con vacanze ioniche Ag+. Gli ioni Ag+ interstiziali sono più mobili delle vacanze Ag+

Due possibili meccanismi per la migrazione degli Ag+ interstiziali (Figura) sono: (a1) il meccanismo diretto interstiziale, o (a2 e b) il meccanismo indiretto (intersticialcy), in cui uno ione Ag+ interstiziale spinge uno dei suoi quattro vicini Ag+ da un sito normale in un adiacente sito interstiziale.

E’ possibile distinguere i due meccanismi disponendo di dati accurati sia sulla diffusione che sulla conduttività. Nelle misure di diffusione il cristallo viene drogato con ioni Ag+* radioattivi e se ne segue la migrazione. Nelle misure di conduttività tutti gli ioni Ag+, non solo quelli radioattivi contribuiscono alla conduzione. 

L’equazione di Nernst-Einstein mette in relazione il coefficiente di diffusione, D, con la conduttività s:

D = [ kBT/f n(Ze)2]s

 

dove (Ze) è la carica sugli ioni mobili, ed n è la loro concentrazione; f è un fattore di correlazione, detto rapporto di Haven, il cui valore dipende dal meccanismo di migrazione ionica, ed è diverso per i due meccanismi. Si è trovato sperimentalmente che in AgCl è operativo il meccanismo (2).

 

Alcuni parametri energetici relativi ad AgC1 

Formazione di difetti di Frenkel: 1.24 eV
Migrazione di vacanze cationiche: 0.27-0.34 eV
Migrazione di Ag+ interstiziale: 0.05-0.16 eV

 

Fluoruri alcalino terrosi. I difetti più importanti in questo caso sono difetti anionici di Frenkel, in cui ioni F- occupano il sito interstiziale della struttura fluoritica rappresentato dal centro di un cubo con otto fluoruri ai vertici. Misure conduttimetriche mostrano che le vacanze anioniche sono più mobili degli ioni F- interstiziali, in contrasto con il caso di AgCl, in cui gli Ag+ interstiziali sono più mobili delle vacanze cationiche. In alcuni materiali con struttura tipo fluorite, e.g. PbF2, la conduttività ad alte T è molto elevata.

 

 

 

Elettroliti solidi (o conduttori ionici veloci o conduttori superionici)

Considerazioni generali. La maggior parte dei materiali cristallini, come NaCl o MgO, presentano basse conduttività ioniche. Una eccezione è costituita dal piccolo gruppo di materiali detti elettroliti solidi. In questi un componente della struttura, cationico o anionico, è essenzialmente libero di muoversi all’interno del cristallo. 

Gli elettroliti solidi si possono, quindi, considerare come intermedi i normali solidi cristallini, con regolari strutture 3D e con atomi o ioni ‘immobili’, e gli elettroliti liquidi che non hanno strutture regolari ma contengono ioni mobili. Spesso gli elettroliti solidi sono stabili solo ad alte temperature. Per raffreddamento si possono trasformare in polimorfi con bassa conduttività ionica e con un tipo di struttura più comune (Figura). 

 

 

Per esempio, Li2SO4 e AgI sono entrambi cattivi conduttori a 25 0C ma a 572 e 146 0C, rispettivamente, le loro strutture cambiano a dare polimorfi, a-Li2SO4 e a-AgI, che presentano ioni mobili Li+ e Ag+ (s ca. 1 ohm-1 cm-1). Per riscaldamento quindi la conduttività aumenta in modo drammatico alla transizione di fase. 

Altri elettroliti solidi si formano come conseguenza di un graduale aumento della concentrazione dei difetti con la temperatura. Per esempio, nella zirconia ZrO2 la concentrazione delle vacanze anioniche sopra 600 0C è sufficientemente grande da rendere il materiale un buon conduttore anionico (O2-) ad alte T. Spesso il confine tra un normale solido ionico ed un elettrolita solido è alquanto indefinito, specialmente per materiali come ZrO2 il cui comportamento varia gradualmente con l’aumento della temperatura. 

E’ ora evidente, sia dal punto di visto teorico che sperimentale, che valori di conduttività di 0.1-10 ohm-1 cm-1 sono il limite massimo che può essere ottenuto in un materiale solido. 

Lo studio degli elettroliti solidi ha avuto uno sviluppo esplosivo negli anni sessanta in seguito alla scoperta della alta conduttività ionica a temperatura ambiente in materiali come la allumina b e RbAg4I5.

 

La possibilità di avere alte conduttività ioniche nei solidi era tuttavia nota da molto tempo, come già accennato all'inizio. Faraday nel 1839 descrisse tale comportamento ad alte temperature in PbF2 e Ag2S, e, intorno al 1900, Nernst trovò interessanti applicazioni di tali proprietà in un sistema di ossidi  misti ZrO2 -Y2O3.

Affinchè vi sia una significativa conduzione ionica in un solido cristallino devono essere soddisfatte certe condizioni:

a) Devono essere mobili un gran numero di ioni di una specie (cioè ci vuole un valore alto di n nell’equazione s = nem).

b) Ci deve essere un gran numero di siti vuoti disponibili per ricevere ioni mobili. Questo è essenzialmente un corollario di (a).

c) I siti vuoti ed occupati devono avere simili energie potenziali, con piccole barriere di attivazione per il passaggio tra siti vicini. Non serve avere un gran numero di siti vuoti disponibili se lo ione mobile non può entrarvi o se sono troppo piccoli.

d) La struttura dovrebbe contenere una architettura preferibilmente 3D, permeata da canali aperti attraverso i quali gli ioni possano migrare.

e) L’architettura anionica dovrebbe essere molto polarizzabile.

 

L’allumina b risponde alle prime quattro condizioni, come pure la zirconia stabilizzata. I buoni conduttori Ag+ le soddisfano tutte e cinque. Le fasi poco conduttrici b- e g-AgI seguono la condizione (e) ma non la (c).

Le zeoliti con le loro ampie cavità sembrerebbero dei buoni candidati, ma presentano solo modeste conduttività ioniche, perché i cationi contenuti sono presenti in forma idrata e non mostrano mobilità elevate. Nelle zeoliti deidrate, d’altra parte, i canali troppo grandi spingono i cationi ad attacarsi ai siti sulle pareti. I dati di conduttività (in forma di diagrammi di Arrhenius) per diversi elettroliti solidi sono riportati in Figura. Per confronto sono anche riportati i dati relativi ad H2SO4 concentrato, un tipico elettrolita liquido. I materiali di maggiore interesse sono da ricercare nell’angolo superiore destro della Figura.

 

 

b-Allumina

 

Con il nome b-allumina ci si riferisce ad una famiglia di fasi di formula M2O.nX2O3, dove n è nell’intervallo 5-11, M è un catione monovalente (alcalino, Cu+, Ag+, Ga+, In+, Tl+, NH4+, H3O+), e X è un catione trivalente (Al3+, Ga3+ o Fe3+). Il membro più importante della famiglia è la sodio b-allumina (M = Na+, X = Al3+), nota da molti anni come prodotto di scarto dell’industria della fabbricazione del vetro. Si forma nei rivestimenti refrattari delle fornaci per reazione della soda proveniente dal fuso con l’allumina nei mattoni refrattari. Il suo nome è un falso perché, creduta originariamente un polimorfo di Al2O3; è noto attualmente che per la stabilità della struttura cristallina devono essere presenti ossidi aggiuntivi come Na2O.

L’interesse per la b-allumina come elettrolita solido ebbe inizio col lavoro pionieristico svolto alla Ford Motor Co. nel 1966, che mise in evidenza la grande mobilità degli ioni Na+ sia a temperatura ambiente che a temperature maggiori. 

 

Strutture cristalline delle allumine b e b". L’alta conduttività dei cationi monovalenti nella b-allumina è conseguenza della sua non comune struttura cristallina (Figura). Questa è costituita da piani cp di ioni ossido, sovrapposti a dare una struttura 3D, ma con ogni quinto strato privo dei ¾ degli ossigeni. 

Gli ioni Na+ risiedono in questri strati deficienti di ossigeno e sono in grado di muoversi facilmente perché:

 (a) vi sono più siti disponibili di quanti siano gli ioni Na+ e (b) il raggio di Na+ è più piccolo di quello dello ione O2-.

 

La b-allumina esiste in due modificazioni strutturali, b e b", che differiscono nella sequenza di sovrapposizione degli strati (Figura). La forma b" è più ricca di soda, con n nell’intervallo 5-7, mentre la forma b presenta n tra 8 e 11.

Entrambe le strutture sono strettamente legate a quella dello spinello, MgAl2O4. Gli ioni Al3+ occupano siti ottaedrici e tetraedrici tra strati ossido cp adiacenti. Sia la b che la b" allumine sono costituite da ‘blocchi spinello’ alti quattro stati di ossidi, in cui gli strati mostrano la sequenza ABCA. I ‘blocchi spinello’ adiacenti sono separati dagli strati ossigeno-deficienti, detti ‘piani di conduzione’, in cui risiedono gli ioni Na+. Le celle unitarie sono esagonali con a = b = 5.60 Å e c = 22.5 Å (nella b), 33.8 Å (nella b"). Nella direzione c, perpendicolare agli strati di ossidi, vi sono due ‘blocchi spinello’ nella cella unitaria della forma b, ma tre nella forma b". La struttura dei 'blocchi spinello' è difettiva se confrontata con la struttura ideale di tipo spinello. Infatti lo spinello, MgAl2O4, contiene sia ioni Mg2+ che ioni Al3+, nel rapporto 1: 2, mentre i blocchi spinello delle forme b e b" contengono solo Al3+, oltre a scarse impurezze di Li+, Mg2+ che sono spesso aggiunte. Per il bilancio di carica, nei blocchi spinello devono essere presenti vacanze di Al3+. La sequenza complessiva dei piani compatti, inclusi i blocchi spinello e i piani di conduzione, è cubica in b" (cioè una sequenza tipo ABC) mentre è più complessa (una sequenza di 10 strati) in b.

Þ in una cella di b": ç C (ABCA) B (CABC) A (BCAB) ç C …

Þ in una cella di b: ç  C (ABCA) B (ACBA) ç C …

 

Piani di conduzione e meccanismo. In Figura è mostrato un piano cp di ioni O2- che forma il ‘pavimento’ del piano di conduzione, e sono mostrati gli ioni O2- del piano medesimo che fanno da ‘colonne’ a sostegno del piano compatto immediatamente superiore, il ‘soffitto’. E’ evidente che nel piano di conduzione solo ¼ dei siti ossido è occupato. 

Nella forma b, un piano m di simmetria passa proprio parallelamente al piano di conduzione (e contiene gli ossigeni colonne). Nella modificazione b", non c’è questo piano di simmetria e i due piani compatti che formano le pareti (superiore e inferiore) sono sfalsati. 

Nella modificazione b vi sono tre possibili siti per Na+ (vedi Figura precedente): (a) posizioni tra gli ossigeni, m, (b) siti di 'Beevers-Ross', br, e (c) siti 'anti-Beevers-Ross', abr.

I dati cristallografici indicano che gli ioni Na+ passano la maggior parte del tempo nei siti br e m, ma per migrare devono passare dai siti abr. Sia i siti br che m sono grandi: ad esempio, Na+ in un sito br è coordinato a tre ossigeni nel piano inferiore, tre nel piano superiore e tre nel piano di conduzione, con distanze Na-O lunghe, ca. 2.8 Å, se confrontate con i più comuni valori di ca. 2.4 Å. Il sito abr è molto più piccolo perché vi sono due ossigeni molto vicini (uno direttamente sopra e l’altro direttamente sotto), con distanze Na-O corte, di 2.3 Å. Anche la maggior parte degli altri cationi monovalenti preferisce i siti br ed m, con l’eccezione di Ag+ e Tl+, che preferiscono i siti abr. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che questi metalli tendono a formare legami covalenti e ad avere basse coordinazioni.

Le b-allumine sono conduttori 2D. Gli ioni alcalini possono muoversi liberamente nei piani di conduzione ma non possono penetrare i blocchi spinello. La conduttività è maggiore per gli ioni piccoli, come Na+ e Ag+, che sembrano avere le dimensioni ottime rispetto a cationi più grandi (K+, Tl+) o più piccoli (Li+). In questo caso, gli ioni Li+ sembrano occupare siti sulle pareti del piano di conduzione. La conduttività della b-allumina è stata misurata su diversi campioni in diversi laboratori e i dati sono in accordo con una energia di attivazione di 0.16 ± 0.01 eV. Il numero di ioni mobili è talmente grande che essi vanno considerati come un aspetto normale della struttura piuttosto che dei difetti. Il cammino che percorrono gli ioni sodio nel piano di conduzione è probabilmente -br-m-abr-m-br-m .

Un interessante fenomeno osservato (e poco compreso) nella b-allumina che contiene due diversi cationi alcalini è il cosiddetto effetto ioni alcalini misti. La mobilità di entrambi gli ioni alcalini (e.g. Na+ e K+) è inferiore a quella che hanno gli ioni puri.

 

Nasicon. Il nome Nasicon (da Na Superionic Conductor) si riferisce a un materiale non-stechiometrico con un framework di ottaedri ZrO6 e di tetraedri (Si,P)O4 che formano una architettura 3D di canali interconnessi in cui risiedono ioni Na+. I siti Na sono solo parzialmente occupati ed è possibile una facile migrazione 3D degli ioni Na+. La stechiometria, e quindi il contenuto di Na, è controllata aggiustando il rapporto P:Si a dare la formula generale Na1+xZr2P3-xSixO12 

La struttura cristallina di Na3Zr2(SiO4)2(PO4), il più comune materiale NASICON è illustrata in Figura (a lato); rosso: O; violetto: Na; verde chiaro: Zr; verde scuro: siti comuni per Si e P.

 

Una immagine basata sui poliedri di coordinazione è mostrata nella Figura sotto.